Con una parata militare in grande stile, annunciata come la più imponente della Russia contemporanea, una Mosca presidiata da soldati e mezzi corazzati ha celebrato il 70esimo anniversario della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale. La Piazza Rossa ha festeggiato il 9 maggio – la Giornata della Vittoria che dal 1965 ricorda la capitolazione della Germania nel secondo conflitto – allestendo una colossale vetrina nella quale hanno sfilato 15mila soldati russi nelle uniformi d’epoca, 1300 militari stranieri – tra questi le guardie d’elite serbe, le guardie d’onore cinesi e i granatieri indiani – 200 mezzi corazzati e 143 tra aerei ed elicotteri. In questo spettacolare allestimento voluto da Vladimir Putin per rievocare la vittoria sul nazismo, la trincea dell’occidente è rimasta scoperta, vacante dei leader che hanno scelto di disertare la grande festa. Ospite d’onore Xi Jinping – presidente della Cina con cui Mosca ha stretto una partnership strategica a tutto campo – oltre agli omologhi di India, Sudafrica e Cuba e al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon. Il premier greco Alexis Tsipras – che il mese scorso incontrando Putin aveva ricordato le “radici spirituali comuni” di Grecia e Russia – ha partecipato alla parata insieme con il presidente di Cipro Nikos Anastasiades. I ministri degli Esteri di Italia e Francia, Paolo Gentiloni e Laurent Fabius, grandi assenti ai festeggiamenti organizzati dal Cremlino, hanno preso parte soltanto alla cerimonia di deposizione dei fiori alla tomba del Milite Ignoto, nei Giardini Aleksandrovskij, e al successivo ricevimento con i capi delle delegazioni e il corpo diplomatico.
La parata di sabato, che ha contato oltre mille eventi organizzati nella sola capitale, e che ha registrato la partecipazione di quasi 2,5 milioni di persone, è stata anche il pretesto con il quale la Russia di Putin ha presentato al mondo il proprio arsenale: i mezzi all’avanguardia dell’industria militare sovietica, il nuovo carro armato T-14 Armata, i moderni missili balistici intercontinentali Rs-24 Yars Mirv e i complessi missilistici anticarro Kornet-D, nonché la versione aggiornata del kalashnikov, l’AK-74M.
«La creazione di un sistema di sicurezza paritario per tutti i Paesi – ha detto Putin nel corso del suo intervento in Piazza Rossa – deve essere il nostro obiettivo comune, un sistema costruito su un fondamento globale e regionale, non per blocchi, per fornire una risposta adeguata alle minacce moderne». Sfilando in testa alla parata “degli immortali”, con in mano il ritratto del defunto padre veterano, il presidente russo ha anche ringraziato «i popoli di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti» e gli antifascisti che hanno combattuto in diversi Paesi per offrire il loro contributo alla vittoria sul nazismo.
Ieri la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha reso omaggio ai caduti della seconda Guerra Mondiale deponendo una corona di fiori, insieme al presidente Putin, sulla Tomba del milite ignoto. «La mia visita qui – ha detto la Merkel – dimostra che la Germania sta lavorando con la Russia, non contro la Russia». La cancelliera ha tuttavia precisato che «l’annessione della Crimea, attuata in violazione del diritto internazionale, e l’azione militare in Ucraina hanno inflitto gravi danni alla cooperazione tra Russia ed Europa perché noi vediamo in esse una minaccia al sistema di pace europeo». Poi, sfogliando le pagine della storia, la cancelliera ha detto: «Nonostante abbiamo delle differenze, e mi riferisco all’annessione della Crimea e alla crisi dell’Ucraina, è sempre importante ricordare la sofferenza che abbiamo inflitto ai popoli dell’Urss».
Dal canto suo, il presidente russo ha detto di condividere con la Merkel la valutazione storica della Seconda guerra mondiale e «le lezioni che abbiamo imparato», ricordando che la Russia «non ha combattuto contro la Germania, ma contro la Germania nazista».
Samantha De Martin