Da Southampton è partita la grande avventura del Titanic. E sempre da Southampton è ripartita la carriera di Manolo Gabbiadini, dopo l’infelice esperienza di Napoli. Manolo naturalmente spera in un esito diverso rispetto a quello del transatlantico, e a giudicare dall’approccio la rotta sembra davvero molto diversa.
Un impatto straordinario quello dell’attaccante che in tre gare giocate è già quota cinque reti. Manolo, da buon bergamasco, non si monta la testa. «Il calcio è strano: all’ improvviso voli verso il cielo e altrettanto rapidamente vai giù in picchiata. Però sarei bugiardo se dicessi che mi aspettavo un inizio come questo» ha detto in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Già, non se l’aspettava proprio Manolo, che veniva dagli ultimi due anni di Napoli, conditi da tante panchine e musi lunghi. Più di quanto la sua faccia seria non faccia trasparire. Eppure non si guarda indietro, è felice, convinto di aver fatto la scelta giusta quando un mese fa ha deciso di attraversare la manica.
Se gli chiedono cosa non abbia funzionato sotto il Vesuvio non ha dubbi, il rapporto con Sarri. «Con lui non è mai scoccata la scintilla. Per me la sincerità e i rapporti umani vengono prima di qualsiasi altra cosa. Mi piacciono le persone che ti dicono le cose in faccia» ha detto alla rosea. E forse qualche tifoso azzurro lo rimpiange, dato che Milik stenta a rientrare in forma dopo l’infortunio e Pavoletti non ingrana.
Dopo la doppietta in finale di coppa di Lega con cui da solo ha tenuto in piedi il Southampton contro il Manchester United, portandolo sul 2-2 dopo lo 0-2 dei primi 39’ (la partita è finita poi 3-2 per lo United), l’attaccante ha ricevuto anche i complimenti di Mourinho. «Sei stato fantastico, hai segnato 2 gol da campione vero» lo ha elogiato il manager portoghese a fine partita. Non sarà tutto rose e fiori, prima o poi verranno forse i momenti di bonaccia a incagliare la nave Gabbiadini, ma, come lui stesso assicura, darà «sempre il massimo, senza mollare mai».