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La recessione colpisce anche gli stranieri: nel 2012 calano gli stipendi e aumentano i disoccupati (+107mila)

di Fabio Grazzini16 Luglio 2013
16 Luglio 2013

Lo spettro della crisi getta la propria ombra anche sugli stranieri presenti nel nostro Paese, costringendone sempre di più alla disoccupazione e al rischio di delinquere per sopravvivere. Lo sostengono i dati contenuti all’interno del rapporto curato dalla direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche d’integrazione del Ministero del Lavoro: lo scorso anno i cittadini stranieri senza lavoro hanno infatti raggiunto quota 385mila crescendo, nel triennio 2010-2012, di oltre 35mila unità se cittadini Ue e di oltre 72mila se extracomunitari. Rispetto al 2011 invece l’aumento è del 19,2% per la componente Ue e del 24,4% per quella extra Ue.

Diminuiscono gli stipendi. «La retribuzione netta mensile – comunica il rapporto – per gli stranieri, è, in media, più bassa e si attesta, nel2012, a 968 euro contro i 1304 euro dei lavoratori italiani (-336 euro). Nel 2008 la retribuzione netta dei lavoratori stranieri era solo lievemente maggiore (973 euro al mese), ma il divario con le retribuzioni italiane nel 2011 era molto minore, pari a 266 euro per mese». Ma la recessione sembra aver colpito anche la qualità dell’impiego, secondo il rapporto infatti «nel 2008 il 29% dei lavoratori stranieri era impegnato in mansioni non qualificate, percentuale che nel 2012 raggiunge il 34%, mentre si riducono nettamente le posizioni qualificate che passano dall’8,2% del 2008 al 5,9% del 2012». Secondo lo studio, insomma, «la crescita della domanda sembra condizionata e circoscritta a mansioni sempre più povere e comunque concentrata su poche professioni».

Il lavoro domestico e quello stagionale. Nel 2012 quasi la metà dei lavoratori domestici è extracomunitaria: 467mila 565 su un totale di 928mila 975 (47,6%), in diminuzione sensibile rispetto al 2010 (56,4%) e al 2011 (53,3%). I lavoratori domestici extracomunitari, in particolare, si trovano nel Nord-Ovest (36,1%) e al Centro (26,6%); nel Nord-Ovest invece si concentrano il 21,7% degli extracomunitari, mentre al Sud e nelle Isole l’11,3% e il 4,3%. Sotto l’aspetto della cittadinanza, più del 60% dei lavoratori domestici provengono da soli cinque paesi: dall’Ucraina (22,9%), dalle Filippine (14,9%), dalla Moldavia (11,4%), dal Perù (7,4%) e dallo Sri Lanka (5,8%). I lavoratori dipendenti stagionali extracomunitari lo scorso anno sono stati 16mila 722 pari al 10,3% del totale, ossia 161mila 848: un dato che riguarda massimamente i maschi assunti nel Nord-Ovest (17,3%).

 
Fabio Grazzini

 

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