GENOVA – Il Festival di Sanremo potrebbe non essere più un’esclusiva della Rai. La decisione presa dal Tribunale amministrativo della Liguria arriva come un fulmine a ciel sereno proprio nel momento del lancio della nuova edizione 2025. È in salvo la programmazione di quest’anno con Carlo Conti come direttore artistico, ma dal 2026 il Comune di Sanremo sarà tenuto a bandire una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore.
Il Tar ha, infatti, dichiarato illegittimo che all’emittente pubblica venga affidato, senza alcuna gara, l’esclusiva sulla messa in onda del Festival. La sentenza non riguarda però il format del programma. Chi si aggiudicherà il Festival nel 2026 sarà obbligato a cambiare la sua struttura, mentre la Rai potrebbe organizzare un evento simile ma cambiando il nome. Insomma, si tratta di una decisione che potrebbe sicuramente cambiare l’assetto del Festival della canzone italiana.
La risposta della Rai: “Il Festival resta nella nostra titolarità”
Il ricorso è stato presentato dalla società di edizione musicale e di produzione Just Entertainment, guidata da Sergio Cerruti. Una contestazione che ha riguardato proprio il collegamento tra il brand Festival di Sanremo ed il format gestito dalla Rai. E che ora sembrerebbe essere cessato. “Davide ha abbattuto Golia. Abbiamo scritto un pezzo di storia”, ha commentato il managing director di J.E.
Immediata la risposta dell’emittente pubblica secondo cui l’organizzazione del festival “resta nella nostra titolarità” ed esclude il rischio che “possa essere affidata a terzi”. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha parlato di “sentenza inaspettata, articolata e complessa” . A termine della riunione in Comune per discutere sulla decisione, il sindaco ha sostenuto che a prescindere dall’esito del ricorso “è importante fin da subito attivare tutte le procedure idonee ad ottemperare alla sentenza, anche in considerazione del fatto che la convenzione tra Comune di Sanremo e Rai sarebbe comunque scaduta l’anno prossimo”. Forte preoccupazione dai componenti Pd della commissione di vigilanza che invitano l’amministratore delegato Rossi a conferire con la Commissione per chiarire come intende affrontare la situazione, sottolineando che Rossi, da quando si è insediato, “non si è mai presentato in Vigilanza”.