Sospensione di 5 giorni dai lavori parlamentari per i 12 deputati del Movimento 5 Stelle saliti sul tetto di Montecitorio per protestare contro il ddl sulle riforme costituzionali. È questa la decisione dell’ufficio di presidenza della Camera. I questori della Camera avevano inizialmente proposto una sospensione di 7 giorni ma, dopo un lungo dibattito, si è deciso per i 5 giorni. Quattro gli astenuti: i 3 esponenti dei 5 Stelle in ufficio di presidenza più Davide Caparini della Lega Nord.
La vicenda. I parlamentari pentastellati dal tetto dell’edificio avevano srotolato uno striscione con la scritta “La Costituzione è di tutti” e lanciato sulla piazza volantini contro la modifica dell’articolo 138 della Costituzione. Tra loro Laura Castelli, Carlo Sibilia, Alessandro Di Battista, Manlio Di Stefano, Dalila Nesci, Sergio Battelli, Maria Edera Spadoni e Giuseppe D’Ambrosio.
Per i deputati 5 Stelle la sospensione entra in vigore oggi, tranne che per la deputata Spadoni, ora in missione, per la quale partirà da lunedì prossimo. L’ufficio di presidenza ha sottolineato la gravità del fatto ed in particolare dell’esposizione del simbolo dei grillini sulla facciata del palazzo di Montecitorio.
La presidente Laura Boldrini. «Un fatto grave» aveva detto la presidente della Camera Laura Boldrini a seguito di questo gesto. «Il nostro regolamento ha tante possibilità per fare un’opposizione costruttiva, non c’era bisogno di gesti così eclatanti. Non è che da qui verrà qualcosa di meglio per il Paese», aveva concluso. E subito aveva convocato un ufficio di presidenza per decidere se aprire un’istruttoria per un’eventuale sospensione dei partecipanti alla dimostrazione.
I costi della protesta. Sono stati oggetto di discussione non solo la violazione del Parlamento, ma anche i costi aggiuntivi provocati da questa reazione dei grillini: assistenti, Vigili del Fuoco, infermieri, medici, ambulanze allertate per l’occasione. È stata di 3.880 euro la spesa per la notte di occupazione: la cifra è emersa dall’istruttoria fatta dai questori. Ma, secondo quanto viene riferito, i deputati 5 Stelle non dovranno rimborsare questa spesa né pagare una multa.
Grillini contro la stampa. «Perché la stampa sa prima di noi deputati delle sanzioni che ci riguardano? Non succede neanche agli imputati in un processo». Esplode così in aula la polemica dei deputati 5 Stelle subito dopo la notizia del provvedimento.
Smentita, inoltre, la versione fornita dai deputati di Grillo riguardo l’audizione tenuta all’inizio dell’ufficio di presidenza: la Boldrini non avrebbe assolutamente chiesto di mettere sul tavolo i telefonini dei 12 parlamentari, ma solo espresso l’auspicio di non raccontare il confronto in diretta Twitter.
Le reazioni. «Impiegano mesi per far decadere un pregiudicato al Senato e in 5 minuti hanno chiuso la pratica per i 12 deputati M5S» ha commentato Carlo Sibilia, uno dei 12, con chiaro riferimento al caso Berlusconi. Intanto il responsabile Comunicazione del Movimento al Senato, Claudio Messora, invita i sostenitori 5 Stelle a dire chi sospenderebbe e per quanto tempo. E dichiara: «Io sospenderei il presidente della Repubblica per 50 anni». Mentre il leader Beppe Grillo rilancia: «Puoi frodare il fisco, essere indagato, pregiudicato, ex piduista e stare in Parlamento, ma non salire sul tetto!».
Francesca Polacco