ROMA – Lunedì 4 dicembre è cominciato alla Camera l’esame della proposta di legge sul salario minimo. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo a Montecitorio lo scorso 29 novembre. La proposta di legge – firmata da M5S, Pd, Avs, Azione e +Europa, ad esclusione di Italia Viva – punta a definire una soglia minima di retribuzione di 9 euro lordi l’ora per tutelare i settori più deboli del mondo del lavoro.
La proposta prevede anche il riconoscimento, per i lavoratori, di un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati e l’estensione di una giusta retribuzione anche ai lavoratori parasubordinati e autonomi. I partiti firmatari invitano poi il governo a istituire una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali.
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha definito “forte” la proposta di legge, contrastata invece dalle forze di maggioranza. Appaiono, invece, divisi i sindacati con la Cisl schierata sul fronte opposto, mentre per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il salario minimo è uno “strumento indispensabile”.