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“Ma i politici non si dimettono mai”.

La profezia del Foglio e i complimenti di Travaglio.
“Ma i politici non si dimettono mai”.

di alessio.perigli12 Febbraio 2013
12 Febbraio 2013

Due interpretazioni diverse, ma unite da un presupposto di fondo: la stima espressa per Benedetto XVI. Giuliano Ferrara e Marco Travaglio sono considerati due giornalisti agli antipodi, soprattutto per le differenze ideologiche. Queste non emergono negli editoriali di oggi che commentano la scelta di dimettersi del pontefice.
L’avevamo previsto un anno fa”. Ferrara ricorda che in un articolo del10 Marzo 2012, preannunciò la possibilità di “dimissioni” del Papa, citando il libro-intervista di Peeter Seewald (“Luce del mondo” editrice Vaticana pag.53) che rivolse la seguente domanda a Bendetto XVI: “ Quindi è immaginabile una situazione nella quale lei ritenga opportuno che il Papa si dimetta?”. E il pontefice: “Si. Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi”. Secondo il direttore del Foglio, queste dimissioni non sono uno shock, ma una scelta pastorale determinata da una visione del pontificato già ampiamente descritta.

Benedetto XVI e il Fatto Quotidiano. Travaglio invece pone l’accento sulla “modernità” di Benedetto XVI, sfatando quei luoghi comuni che lo etichettavano come “conservatore”. Il paragone è con i politici: il Papa, che è a capo di un corpo spirituale di tradizione millenaria si è dimesso,  mentre i politici, che occupano le poltrone del potere temporale, non si dimettono mai. Inoltre ricorda che quando Montanelli lo inviò ad un meeting di Rimini all’indomani del crollo del muro di Berlino domandò al cardinale Joseph Ratzinger se ormai era inutile che i cattolici fossero rappresentati in unico partito e questa fu la risposta  “La Chiesa non deve identificarsi mai con un partito determinato, ma deve essere aperta a diverse opzioni politiche e porsi a difesa della coscienza morale. Un partito cristiano ha una responsabilità particolare e ci interessa per la formazione di un consenso umano nella società che si paganizza”.

Un complotto? In un articolo del10 febbraio 2012, il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo pubblicò un articolo nel quale era espresso il contenuto di un documento anonimo pervenuto al card. Tarcisio Bertone. In questo testo si parlava di un’eventuale complotto per uccidere Benedetto XVI. Cercare un nesso tra queste dimissioni e il contenuto di un documento anonimo è quantomeno arduo, ma anche questa notizia è messa in evidenza dal giornale di Travaglio.

Alessio Perigli

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