La Primina della Scala 2022 è un successo. Il “Boris Godunov” di Modest Musorgskij diretto dal maestro Riccardo Chailly nell’anteprima riservata al pubblico under 30 vale ben dieci minuti di applausi. Standing ovation che spazza via le polemiche createsi attorno alla decisione – presa tre anni fa – di proporre un’opera lirica russa in questo preciso periodo storico.
Proteste e cultura
La scelta di aprire la stagione con il titolo russo, ha generato le prese di posizione della comunità ucraina e del console Andrii Kartysh. Immediata la risposta di Dominique Meye, sovrintendente del Teatro alla Scala. “Non facciamo propaganda a Putin, non c’è niente che vada contro l’Ucraina. Basta sfogliare il libretto per capirlo” ha dichiarato in conferenza stampa. “La cultura è cultura”, questo è il pensiero che accomuna i giovani che hanno assistito alla Primina.
La Scala ritorna alla massima capienza
La Scala si prepara a un nuovo battesimo del palcoscenico dopo i colpi inferti dalla pandemia che aveva causato la sospensione della stagione teatrale 2019/20. Si ritornerà quindi alla massima capienza dello storico complesso che potrà ospitare al suo interno più di 2000 persone.
La Prima rischia l’overbooking
Tra le autorità attese a Milano per la Prima della Scala, in scena mercoledì 7 dicembre, oltre alle più alte cariche dello Stato spicca la presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, – stando alle ultime disposizioni – prenderà posto di fianco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, la presenza massiccia di autorità alla Prima della Scala sta mettendo a dura prova il cerimoniale. È previsto nella giornata odierna un sopralluogo per cercare di trovare la sistemazione migliore per accontentare tutte le esigenze.