A 52 giorni dall’apertura delle urne per le politiche 2018 si moltiplicano le promesse elettorali. I cavalli di battaglia del centrosinistra, del centrodestra, dei 5 Stelle e della sinistra sono accomunati dalla medesima volontà di abolire una precisa legge, rappresentativa dello status quo. Si tratta di interventi strutturali per cui i leader dovranno trovare fondi per non pesare sulle casse pubbliche.
Legge Fornero. Abolire la riforma delle pensioni è il principale obiettivo della Lega guidata da Mattero Salvini. L’accusa rivolta è quella di aver ridotto la spese previdenziali. Favorevoli alla cancellazione anche i 5 Stelle. Il quotidiano la Repubblica ha calcolato che questa decisione comporta un aggravio delle spese pari a 80 miliardi e per questo l’ha definita irrealizzabile.
Canone Rai. La sua abolizione costerebbe 1,8 miliardi. Lo ha quantificato il quotidiano diretto da Mario Calabresi, che definisce questa misura realizzabile. La proposta riguarda 22 milioni di cittadini ed è stata lanciata dal segretario del Pd Mattero Renzi.
Jobs act. Chi intende cancellare la riforma del lavoro renziana è soprattutto la Lega. Altri ripensano ad una versione alternativa dell’articolo 18, come Liberi e Uguali, mentre il centrodestra vuole una correzione del Jobs act. Secondo quanto calcolato dal Messaggero, la cancellazione della legge mette a rischio 80 mila posti di lavoro e le tutele contrattuali per 2,6 milioni di persone fino al 2019.
Tasse universitarie. Un’altra proposta che il quotidiano ha definito realizzabile con costi calcolati in 1,9 miliardi. Si tratta di una misura voluta da Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, che riguarderà le famiglie di 1,5 milioni di studenti.
Vaccini. Salvini vuole abrogare questa legge che ha avito una “risposta delle famiglie positiva” scrive il Corriere della Sera. Il segretario della Lega prevede che tra 2 anni sia abolita o attenuata.
Bollo auto. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi propone di eliminare la tassa sulla prima auto. Repubblica calcola che la manovra avrà un costo di 3 miliari e riguarda 20 milioni di automobilisti, ma è definita “complessa da realizzare”.
Tutti i principali media italiani hanno analizzato attraverso editoriali e approfondimenti quello che è stato definito il “trend abolizionistico”. L’ultima in ordine di tempo è la dichiarazione del leader 5 Stelle di Luigi di Maio, riportata dal Fatto quotidiano, che intende cancellare lo spesometro per ridurre la pressione fiscale. “Picconatori al via”. Il quotidiano. Il Messaggero ha così definito l’agire politico dei leader durante questa campagna elettorale.