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La lotta all’Aids non è finita

di Gloria Frezza01 Dicembre 2016
01 Dicembre 2016

epa05653454 Activists hold the symolic 'Red Ribbon' as balloons are released during an AIDS awareness campaign on the eve of World AIDS Day near Howrah Bridge, on the bank of river Gangesin Calcutta, eastern India, 30 November 2016. World AIDS Day is observed every 01 December with calls from international health and advocacy organizations for the public to get involved in programs for awareness, prevention and treatment of HIV/AIDS. EPA/PIYAL ADHIKARY

“Ogni due minuti un adolescente, con molte probabilità una ragazza, contrae l’HIV”. Per contrastare il virus si lavora da anni, con buoni risultati, eppure non basta. È questo il dato che emerge dal settimo rapporto dell’Unicef “For Every Child: End Aids”. La buona notizia è che non si muore più, almeno in Occidente, da qualche anno. Ed è forse questa rassicurazione ad aver diminuito i finanziamenti alla ricerca dal 2014. Continuando così, entro il 2030, si prevede un aumento del 60% dei casi tra gli adolescenti, fino ad arrivare al vertiginoso numero di 400.000 contagi annui.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Aids, il direttore di Unicef Anthony Lake ha invitato a non smettere di pensare alla malattia come un pericolo. Nonostante 1,6 milioni di contagi siano stati evitati grazie alla prevenzione, nel 2015 sono morte 41.000 persone solo tra i 10 e i 19 anni, 1,1 milioni i colpiti. In Africa, dove il virus è più diffuso, più della metà dei casi non sa di essere sieropositiva e non riceve una diagnosi se non quando la malattia è in stato avanzato. La situazione è allarmante soprattutto per le donne, che per pregiudizio di genere non vengono nemmeno sottoposte al test. L’età media dei bambini nati da madri positive all’Hiv è di 4 anni.

Per inasprire la lotta al contagio, Lake invita ad investire nella ricerca, promuovere l’utilizzo del preservativo anche alle fasce d’età più basse, fornire ai ragazzi un’educazione sessuale completa e supporto economico e, soprattutto, a contrastare con forza la stigmatizzazione degli affetti da Aids nella vita quotidiana. Da stamattina intanto, è disponibile in 2800 farmacie italiane un kit per l’autodiagnosi della sieropositività. Sarà venduto a tutti i maggiorenni, senza bisogno di ricetta medica. Distribuito da Mylan, garantisce il risultato entro 15 minuti ed è al riparo da falsi-positivi, con un’attendibilità che sfiora il 100%. Non si sostituisce al test ospedaliero, ma è un grande passo in avanti verso la responsabilizzazione degli utenti. “Informazione, prevenzione e lotta: queste sono le strade” ha concluso Lake.

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