Un nuovo capitolo e nuovi protagonisti si aggiungono nella guerra dei dazi che vede contrapposti principalmente Stati Uniti e Cina. Dopo il primo incontro a Bruxelles tra rappresentanti di Usa, Europa e Giappone, per stabilire l’esenzione dai dazi americani su alluminio e acciaio, avvenuto lo scorso sabato, il presidente Donald Trump ha minacciato in un tweet di tassare le automobili e altri prodotti, qualora l’Unione europea non abbassi le sue tariffe. Oggi cerca una mediazione. “Il segretario al commercio Wilbur Ross parlerà con i rappresentanti dell’Ue. Le barriere non sono giuste per i nostri agricoltori e le nostre industrie”, ha scritto sempre sul suo profilo Twitter.
Intanto l’Europa continua a ribadire che in quanto partner economico degli Stati Uniti dovrebbe essere “esclusa”, e vuole che sia fatta “chiarezza” sulle modalità per chiedere l’esenzione. Un portavoce della Commissione Ue ha ribadito che la lista europea di prodotti americani a cui verranno applicati eventuali dazi “è ancora in consultazione”, ma sarà pronta per essere resa pubblica nei prossimi giorni.
Intanto, dall’Italia si temono conseguenze per il settore agro-alimentare. “A rischiare non sono solo le nostre esportazioni ma i normali flussi commerciali delle commodities a livello mondiale a scapito della competitività delle imprese – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. La guerra commerciale potrebbe avere effetti molto negativi per il sistema agro-alimentare in Italia, nella Ue e negli Stati Uniti”. In particolare preoccupa il mercato della soia. La Cina è il primo sbocco per le esportazioni agro-alimentari statunitensi e ha già fatto sapere che come ritorsione tasserà l’import di soia dagli Usa. L’Europa, però, è il secondo importatore del legume: annualmente l’Ue prende 14 milioni di tonnellate di semi e 18 milioni di tonnellate di farina. “Un aumento delle quotazioni inciderebbe sui costi e sulla competitività del settore zootecnico”, avvisa il presidente Giansanti.