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di Corinna Spirito28 Aprile 2014
28 Aprile 2014

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Quella di ieri, domenica 27 aprile, sarà una giornata che resterà nei libri di storia e a cui Roma si preparava da tempo. Una giornata da record: un po’ perché dopo 1100 anni che hanno visto la canonizzazione di soli cinque papi, ne arriva una doppia, quella di Giovanni XXIII e quella di Giovanni Paolo II; un po’ perché alla cerimonia sono presenti per la prima volta ben due Papi, l’attuale pontefice Bergoglio e il suo predecessore, oggi emerito, Ratzinger; e ancora perché i numeri della giornata affrontata dalla nostra Capitale sono stati davvero stratosferici.

Secondo la stampa vaticana sono 800 mila i fedeli che ieri hanno voluto essere presenti all’evento: molti hanno atteso in strada che facesse giorno per assicurarsi un posto in piazza San Pietro e chi non è riuscito ad entrare ha seguito la cerimonia su via della Conciliazione o addirittura sul Lungotevere attraverso i diciotto maxi schermi installati per l’occasione. Le fotografie aeree documentano la concentrazione di una folla senza precedenti che ha costretto i residenti nella zona prati a “scappare” per il weekend e il Comune di Roma a organizzarsi a dovere: quattro milioni di bottigliette di acqua distribuite gratis, diciassette punti ristoro per i pellegrini, mille bagni chimici nelle aree a ridosso del Vaticano, mille uomini tra medici, infermieri e autisti predisposti dall’Ares e dalla Protezione civile del Lazio, duecentocinquanta volontari, diecimila uomini delle forze dell’ordine, sedici tende poste a protezione sanitaria dell’evento.

Diverse le strade romane limitrofe al Vaticano completamente chiuse al traffico, ma in compenso i tram e gli autobus hanno seguito gli orari feriali ed entrambe le linee della Metropolitana hanno effettuato orario continuato dalle ore 5.30 di sabato 26 aprile sino alle 0.30 di lunedì 28 aprile. Soltanto la fermata della metro A Ottaviano, a causa della massiccia affluenza, è stata chiusa intorno alle 8.00 di ieri mattina. La maggior parte dei fedeli che ha raggiunto piazza San Pietro per il grande evento si è detta soddisfatta dell’organizzazione dei mezzi pubblici: sia chi ha raggiunto il Vaticano con la Metropolitana e gli autobus; sia i gruppi che hanno viaggiato in pullman fino a piazzale Clodio per poi prendere apposite navette; nonché i malati e i disabili che sono stati raggiunti nelle loro abitazioni dai volontari della Protezione civile e accompagnati su pulmini attrezzati nell’aerea a loro riservata all’interno di piazza San Pietro.

La messa del pontefice è stata seguita da pellegrini arrivati a Roma da tutto il mondo: c’erano fondazioni, gruppi e parrocchie indonesiane, peruviane, statunitensi, ucraine, ma sicuramente la concentrazione maggiore è stata di polacchi. I compatrioti di Karol Wojtyla erano talmente tanti che, all’ultimo minuto, chi non è riuscito ad accedere in piazza San Pietro ha riempito piazza Navona, dove un maxischermo proiettava in diretta l’evento con traduzione in polacco. La maggior parte non aveva dubbi sui motivi dietro all’importanza di essere presente alla canonizzazione. “Non sono qui perché è un evento storico ma perché papa Giovanni Paolo II è stato come un padre per me”: è questo il commento di molti fedeli.

La folla è stata molto partecipativa e ha applaudito con forza alla vista dell’abbraccio tra papa Francesco e il papa emerito Benedetto XVI e ha pianto ed esultato nell’udire la famosa formula: “Beatos Ioannem XXII et Ioannem Paulum II Sanctos esse decernimus et definimus” con cui due Papi beati sono diventati santi. Bergoglio ha inoltre ritenuto importante raggiungere il più possibile ognuno dei pellegrini radunatisi per l’evento e lo ha dimostrato inviando in piazza San Pietro più di ottocento sacerdoti, armati di ombrellini bianchi e gialli, per dare l’eucarestia ai fedeli nonché percorrendo tutta via della Conciliazione in papa mobile per salutare anche chi era rimasto fuori dal colonnato.

Presenti alla cerimonia anche moltissimi leader politici: ventiquattro i capi di Stato, tra premier e monarchi, ma anche dieci capi di governo, quaranta ministri e viceministri, otto vicecapi di stato e venti capo delegazioni, tra cui anche il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e il primo ministro Matteo Renzi, entrambi accompagnati dalle consorti.

Corinna Spirito

 

 

 

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