PARIGI – La Gioconda potrebbe ‘trasferirsi’. In Italia? No, ma in un’altra sala del Museo del Louvre appare una soluzione percorribile dopo la nota della direttrice del più grande museo del mondo, Laurence Des Cars, alla ministra della Cultura francese. “La Gioconda non può stare lì” il messaggio ricevuto da Rachida Dati, svelato in anteprima dalla testata francese Le Parisien.
La presidente del museo pone l’accento sulla necessità di interventi di restauro. Il Louvre si trova a dover far fronte a problemi strutturali, a partire dalle sale obsolete, ambienti non più impermeabili dopo che milioni di turisti hanno visitato il sito nel corso degli ultimi decenni. L’eccesso di umidità lancia campanelli d’allarme. Il rischio è quello di veder danneggiate le opere a causa degli sbalzi di temperatura.
Tra queste anche la celebre Monna Lisa che “merita una collocazione diversa” come afferma Des Cars. L’opera è posizionata in una sala lontana dagli altri lavori di Leonardo Da Vinci e la volontà principale sarebbe quella di ricongiungere la Gioconda al repertorio dell’artista.
“Secondo l’opinione generale, la presentazione della Gioconda nella sala degli Stati deve essere messa in discussione. Il pubblico affluisce in massa nella sala degli Stati senza che vengano fornite le chiavi per comprendere l’opera e l’artista; una situazione che pone interrogativi sulla missione di servizio pubblico del museo”. Le parole della direttrice sono anche un monito a favore del visitatore, fino ad ora perso nella sola visione, confusionaria, della Monna Lisa senza un vero richiamo alla storia della tela stessa.
L’idea di trasferimento della Gioconda, tuttavia, appare tutt’altro che scontato. L’età del quadro, terminato tra il 1503 e il 1506, e la crepa presente sul pannello di legno su cui è stata dipinta rappresentano le principali incognite. Più probabile, al momento, un nuovo ‘outfit’ per la sala dove si trova: un nuovo allestimento per dare giustizia alla Gioconda.