KIEV – I tank tedeschi e statunitensi arriveranno a Kiev. Dopo il tira e molla degli ultimi giorni sull’invio di carri armati in Ucraina, l’impasse sulla fornitura di blindati da parte della Germania è stato superato dall’ok di Washington. ll cancelliere tedesco Olaf Sholz ha infatti concesso il suo lasciapassare per l’invio di 14 Leopard 2A6, come si legge in una nota diramata dal portavoce Steffen Hebestreit. La notizia arriva dopo l’accordo bipartisan trovato con l’amministrazione Biden, che ha confermato alla Cnn la propria disponibilità all’invio di 30 tank M1 Abrams, oltre che all’aumento della produzione di munizioni. Dura la risposta del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui “gli Abrams in Ucraina bruceranno”. Tanto da avviare esercitazioni nell’atlantico con test per un missile ipersonico.
La conferma del cancelliere tedesco
L’approvazione sull’invio di tank tedeschi è arrivata il 25 gennaio 2023 in una nota firmata dal cancelliere Scholz. Nella nota si legge che l’addestramento delle forze ucraine con i tank dovrebbe iniziare rapidamente in Germania. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha subito ringraziato Berlino per la decisione di inviare carri armati Leopard all’Ucraina.
Casa Bianca e Pentagono dettano la svolta
La svolta sulle corazzate è arrivata grazie alla dichiarazione d’intenti confermata da due funzionari statunitensi dell’amministrazione Biden alla Cnn. Gli Stati Uniti starebbero infatti finalizzando i piani per inviare circa 30 carri armati Abrams M1 in Ucraina. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare già questa settimana, anche se i tempi della consegna effettiva non sono ancora chiari. Nel frattempo il Pentagono ha annunciato che aumenterà di sei volte la produzione di proiettili da 155 millimetri, quelli di cui le forze ucraine hanno più bisogno fino ad arrivare a 90 mila al mese in due anni.
La reazione del Cremlino
Dopo gli annunci ufficiali e ufficiosi, la replica del Cremlino non si è fatta attendere. “I carri armati americani Abrams in Ucraina bruceranno nello stesso modo degli altri”, ha dichiarato portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Una “palese provocazione”, come commentato dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, che però andrebbe di pari passo con le nuove mosse di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha infatti reso noto che la fregata russa dell’ ammiraglio Gorshkov, provvista di missili ipersonici Tsirkon, sarà impegnata in un’esercitazione congiunta con navi da guerra cinesi e sudafricane a febbraio. Nel frattempo, i russi avrebbero messo mano su Soledar. Il portavoce dell’esercito ucraino ha infatti ammesso la presa della cittadina del Donetsk da parte di Mosca.