NEW YORK – La banca centrale americana conferma che lascerà fermi i tassi di interesse annunciando, però, tre tagli nel 2024. Una mossa che arriva dopo i continui rialzi che hanno caratterizzato il 2023 dettati dalla forte inflazione.
I tassi restano dunque al 5,25%-5,50%, livello a cui sono stati portati nel luglio dello scorso anno, il più alto dal 2001. Ma la Fed annuncia tre tagli del costo del denaro per un totale di 75 punti base entro la fine dell’anno. L’insieme complessivo dei rischi, positivi e negativi, sul raggiungimento degli obiettivi di politica monetaria si sta muovendo verso un quadro più bilanciato” ha commentato il presidente della Fed Jerome Powell aggiungendo che “al tempo stesso l’inflazione resta troppo alta e i progressi per abbassarla non sono assicurati, mentre l’incertezza resta elevata”.
I mercati reagiscono positivamente e segnano nuovi record. Il Dow Jones sale dell’1,03% e a 39.511,74 punti, il Nasdaq avanza dell’1,25% a 16.369,41 punti, lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,89% a 5.224,61 punti. Anche l’oro corre e tocca nuovi record balzando sopra i 2230 dollari sul Comex, il mercato per il commercio dei metalli.
Intanto, a sorpresa, la Banca centrale svizzera, taglia i tassi dall’1,75% precedente all’1,5%, mentre gli analisti si aspettavano che lo mantenesse invariato.
In Europa, poi, la Banca centrale europea si mostra prudente e la sua presidente Christine Lagarde annuncia che su “un possibile taglio dei tassi a giugno” bisognerà aspettare i prossimi mesi quando si “avranno più dati a disposizione per valutare”. Nel bollettino di marzo ci sono, comunque, segnali confortanti e si prevede che la crescita dell’Area Euro si avvierà su una ripresa ciclica nel 2024. Si legge, infatti, che i dati “continuano a segnalare una crescita modesta” nel breve periodo, ma gli indicatori di più lungo periodo mostrano “segnali di ripresa”.