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La discarica di Malagrotta chiuderà il 30 settembre. Intanto Falcognana insorge: “Smaltire qui i rifiuti sarebbe folle”

di Mariangela Cossu12 Settembre 2013
12 Settembre 2013

malagrottaDiciotto giorni esatti e il vecchio sito di smaltimento di rifiuti della capitale, chiuderà. Stavolta definitivamente. Dopo anni di polemiche, ieri i ministri per gli Affari europei, Enzo Moavero, e dell’Ambiente, Andrea Orlando, hanno ribadito che non saranno concesse proroghe. Restano, comunque, ancora tante incertezze sull’area che dovrà accogliere l’immondizia dopo i trattamenti imposti dalle norme comunitarie e nazionali.
Le polemiche e il sit in. Il prefetto e commissario per l’emergenza ambientale, Goffredo Sottile, ha proposto come alternativa a Malagrotta, la discarica di Falcognana, nei pressi del Divino Amore, ma gli interrogativi legati all’idoneità del sito hanno sollevato perplessità e malcontento tra gli abitanti della zona. “Tutti vogliamo vedere la fine di Malagrotta – dice Stefano Pedica, coordinatore nazionale di Cantiere Democratico – ma bisogna anche avere la certezza che il giorno dopo la sua chiusura i rifiuti della capitale non resteranno per strada. Falcognana non può essere una soluzione, neanche provvisoria”. Secondo Pedica, “l’unica soluzione è quella di rinunciare subito alla nuova discarica, prima che sia troppo tardi. Meglio portare tutti i rifiuti all’estero e cercare di completare tutti gli impianti di trattamento di cui Roma ha bisogno. Solo così la città potrà scongiurare l’emergenza”.
Nel frattempo, i comitati contrari alla scelta di Falcognana come sede della nuova discarica hanno scatenato una protesta. Circa 300 persone hanno bloccato, ieri pomeriggio, l’Appia Nuova all’incrocio con viale della Repubblica, all’altezza di Santa Maria delle Mole. Alcuni cittadini hanno portato in strada un carro funebre e un quadro raffigurante la Madonna del Divino Amore con una maschera a gas. Il traffico è andato subito in tilt e sul posto è dovuta intervenire la polizia locale di Marino.
“Abbiamo organizzato questa manifestazione informativa per ribadire forte il no alla discarica di Roma a Falcognana. Una localizzazione che secondo noi è folle” commenta Andrea Roticiani del comitato di Santa Maria delle Mole, dove “abitano oltre 22 mila cittadini a soli 500 metri dalla discarica di Falcognana, mentre sono 60 mila quelli che vivono nell’area di un chilometro”, aggiunge Roticiani, un medico che si sta impegnando nella protesta studiando i possibili effetti che i rifiuti potrebbero avere sulla salute.

Mariangela Cossu

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