Novembre è l’ennesimo mese archiviato in rosso per i piccoli negozi. Anche su base annua le vendite al dettaglio sono scese dell’1,4% mentre sia la grande distribuzione che l’online hanno fatto registrare guadagni (rispettivamente +3,3% e +4,1%).
Sono i numeri forniti dall’Istat che spiega come l’andamento positivo sia “limitato” ai ‘big’ e all’e-commerce, “settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale”. Per quanto riguarda il web, l’Istat precisa che l’incremento “più modesto” a confronto con il 2018 risente “probabilmente della stabilizzazione” delle vendite legate al Black Friday”.
Guardando i dati dei primi undici mesi del 2019, le vendite risultano in aumento dello 0,7% a confronto con lo stesso periodo del 2018, sia in valore che in volume. Nello specifico dei diversi settori, l’alimentare è salito del 2,2% su base annua e l’Istat nota “variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti”.
Gli aumenti maggiori riguardano la profumeria (+3,8%) e l’arredamento (+2,2%), mentre le flessioni più marcate si evidenziano per i farmaci (-2,7%) e la voce ‘foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali’ (-1,2%).
Commentando i dati dell’Istat sul commercio al dettaglio a novembre, il presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc), Massimiliano Dona, non usa mezzi termini: “Il Black Friday è stato un fallimento! In barba a tutti quelli che avevano stimato un boom degli acquisti, contro tutte le previsioni, le vendite non alimentari, quelle che dovevano essere coinvolte nelle vendite promozionali, scendono dello 0,3% rispetto ad ottobre e restano stabili su base annua”.
“Soltanto la grande distribuzione se la cava”, conclude Dona. Per l’Unc “evidentemente i consumatori non hanno trovato vere offerte convenienti e le grandi catene non hanno investito come lo scorso anno in offerte promozionali realmente vantaggiose”.