ROMA – “L’Autonomia differenziata è un rischio per la democrazia”. Così la Consulta boccia la proposta del governo e fa a pezzi la legge proposta da Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali. Una sentenza che lascerà strascichi nel mondo politico con la maggioranza che rimane sorpresa e l’opposizione che esulta.
Il commento di Zaia
Tra i primi a commentare il verdetto Luca Zaia, presidente della regione Veneto, che in un’intervista a La Repubblica dichiara: “Mi sembra tutt’altro che una sconfitta. La Corte è stata molto chiara. Non solo non boccia la legge Calderoli, ma per ben 25 volte giudica infondate le osservazioni e per altre 13 inammissibili – continua – L’autonomia è costituzionale e non è vietato lavorare. A meno che per qualcuno anche il lavoro non sia incostituzionale. La Lega è per l’autonomia e porta in dote questa riforma all’Italia. Fa solo il bene del Paese e la prova è che la maggioranza delle regioni ha chiesto di partecipare al progetto”.
Le reazioni dell’opposizione
Di tutt’altra veduta il leader di Italia Viva Matteo Renzi che al programma Rai Agorà approfitta della decisione della Consulta per lanciare un attacco diretto al senatore leghista: “È il segnale che Calderoli quando si mette a scrivere le leggi non è capace, Vent’anni fa ha fatto una legge elettorale che lui stesso ha poi definito ‘una porcata’. Le riforme non fanno proprio per lui”.
Critico verso la legge sull’autonomia anche Ettore Licheri del M5s: “La Corte Costituzionale ha smascherato una volta per tutte l’attacco alla coesione nazionale perpetrato dal governo attraverso la legge sull’autonomia differenziata”, sostiene. Stupito in positivo per il lavoro della Consulta, invece, Angelo Bonelli di Alleanza verdi e sinistra: “La Corte Costituzionale, con la sua sentenza, devo dirlo con molta sincerità, è andata oltre ogni aspettativa, demolendo sostanzialmente la legge Calderoli sull’autonomia differenziata”.