HomePolitica Mille euro in più all’anno a 10 milioni di italiani. Renzi : “Le coperture ci sono”

Mille euro in più all’anno a 10 milioni di italiani. Renzi : “Le coperture ci sono”

di Renato Paone13 Marzo 2014
13 Marzo 2014

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Annunciati dal premier Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa, i nuovi provvedimenti a sostegno dell’economia, in particolare la diminuzione del carico fiscale per i lavoratori, la riduzione dell’Irap, la messa all’asta delle auto blu, le riforme costituzionali e i cento giorni per cambiare pubblica amministrazione, fisco e giustizia.

«A dispetto dei gufi, questa cosa è fattibile”, ha detto Renzi. La “cosa” in questione sono i 10 miliardi di riduzione del cuneo fiscale che finiranno, dal primo maggio, nelle buste paga di tutti i lavoratori appartenenti al ceto medio e medio-basso che guadagnano meno di 1.500 euro al mese. Un guadagno netto di circa mille euro l’anno, 85 euro al mese, per 10 milioni di italiani. Il premier sperava di introdurlo entro il 1 aprile, ma «nun je a famo (è bastato poco tempo per farsi contagiare dal romanesco), perché non ci sono i tempi tecnici da punto di vista della strumentazione dei Ced per adeguare le buste paga». Si partirà da maggio. La volontà è di far stringere la cinghia allo Stato e non più ai cittadini, quindi.
Una misura aggiuntiva alla riduzione del cuneo fiscale è che sarà realizzata mediante un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, da portare in linea con la media europea, e una riduzione dell’imposta gravante sulle imprese. Operazione da eseguire con cura «evitando di toccare i titoli di Stato e i Bot», ha voluto precisare l’ex sindaco di Firenze.

«Venghino signori, venghino». Evidentemente influenzato dalle televendite di mastrotiana memoria, il neo presidente ha voluto sottolineare così la vendita di 100 auto blu, che «dal 26 marzo al 16 aprile andranno all’asta, così come alcune illuminate amministrazioni hanno già fatto in passato (ad esempio Firenze)».

Cento giorni di lotta durissima attendono l’esecutivo per mettere le mani su pubblica amministrazione, fisco e giustizia e arrivare al primo luglio, giorno d’inizio del semestre di presidenza italiana della Ue, con i conti in ordine e una struttura più leggera. «Noi pensiamo che sia fondamentale non solo lavorare per cambiare l’Europa, ma partire  cambiando l’Italia. E perché questo accada bisogna battagliare contro chi dice “si è sempre fatto così”»
In conclusione, Renzi ha voluto porre l’accento sul fatto che «Non si è mai visto un insieme così corposo di riforme. Se non riesco a superare il bicameralismo perfetto, a eliminare il Senato, non considero soltanto chiuso il mio governo, ma la mia esperienza politica. Non ho paura di rischiare tutto me stesso in questo percorso di riforma».

Dopo i botta e risposta dei giorni precedenti, in particolare le dichiarazioni pungenti del premier e le critiche sulla mancanza di consultazioni e le minacce di sciopero, i sindacati hanno accolto positivamente gli annunci di ieri. «Mi verrebbe quasi da dire che il governo abbia letto il piano di lavoro della Cgil», ha detto Susanna Camusso, «credo che sia molto positiva la scelta di intervenire subito sulla riduzione della tassazione per il lavoro dipendente. Vedo che Il presidente ci ha ascoltato». Anche Angeletti, segretario generale Uil, si è detto particolarmente soddisfatto come Raffaele Bonanni, leader della Cisl, che non ha esitato ad affermare che «il presidente del Consiglio Renzi, abbia preso a piene mani tutta la nostra impostazione. Lo sta facendo senza poterlo dire».
Tante le critiche, invece, provenienti da Forza Italia e M5S: per questi ultimi «Renzi è come il pesciolino rosso delle sue slide. Non ha nulla da dire, anche se apre la bocca. E, infatti, in conferenza stampa è partito, significativamente, dalle cose di cui non avrebbe parlato. Per il resto, il suo progetto è fuffa allo stato puro»
Forte il disappunto di Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi, che ha definito la conferenza piuttosto shock, ponendo in risalto l’influenza della cultura televisiva commerciale che “affligge il presidente dl Consiglio”. «Apprezziamo l’entusiasmo, ma il giudizio completo lo avremo il 1 maggio». Fonti ufficiose dell’Ansa insinuerebbero un giudizio negativo espresso dallo stesso Berlusconi, abbastanza scettico sullo show condotto dal premier e sui temi proposti: «Mi pare che per ora siamo all’annuncio di un libro dei sogni. Poche le certezze, se non quella di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie».

Renato Paone

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