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HomeEsteri La Cina risponde a Macron dopo accuse sulla gestione. Pechino richiama all’unità

La Cina risponde a Macron
Dopo le accuse
per la gestione dei virus

Proteste per il lockdown in Brasile

Preoccupa anche la Corea del Sud

di Matteo Petri17 Aprile 2020
17 Aprile 2020

Alta tensione tra Pechino e Parigi dopo le critiche di ieri sera del presidente Emmanuel Macron al gestione cinese dell’epidemia di Covid-19. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, questa mattina ha lanciato un appello all’unità, “necessaria dato che la pandemia non è ancora sotto controllo”. “È inutile discutere di pro e di contro sui diversi sistemi e modelli. La massima priorità per tutti i Paesi è quella di unirsi contro la pandemia”, ha detto Zhao nel corso di una conferenza stampa. “È indispensabile che tutti i Paesi si uniscano per combattere la pandemia e per vincere la guerra”, ha quindi aggiunto il portavoce.

L’inquilino dell’Eliseo ieri aveva espressamente attaccato la Cina dove “sono successe cose che non sappiamo”. Al Financial Times Macron aveva anche sottolineato fosse “ingenuo” poter affermare che la gestione della crisi da parte di Pechino potesse essere migliore di quella di altri paesi. Si tratta, peraltro, di rilievi che si sono aggiunti a quelli del presidente statunitense Donald Trump, del segretario di Stato Mike Pompeo e del ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab.

Intanto gli effetti della pandemia gli si ripercuotono anche fuori dal Vecchio Continente. La situazione di Brasile è sempre più preoccupante e nonostante gli sforzi, torna il timore per un nuovo contagio anche in Corea del Sud.

Gli scontri nelle città brasiliane

Nuove proteste contro il presidente Jair Bolsonaro in diverse città dello Stato carioca dopo la rimozione del ministro della Salute, Luiz Henrique Mandetta. Il medico ortopedico, massimo responsabile della salute dei brasiliani dall’inizio del mandato di Bolsonaro fino ieri, aveva acquisito grande popolarità per la sua lotta contro l’epidemia di Coronavirus. Sonore proteste a colpi di pentole (panelaco) si sono udite in diversi quartieri di San Paolo, la città più colpita dall’epidemia, Rio de Janeiro, Brasilia, Porto Alegre, Salvador, Belo Horizonte, Recife, Londrina e Ribeirao Preto. Durante le proteste i manifestanti hanno accusato Bolsonaro di essere un “assassino” e un “genocida” per la sua politica contro il distanziamento sociale. Durante una cerimonia informale per collocare la sua foto nella galleria degli ex ministri, Mandetta ha inoltre espresso preoccupazione per il possibile allentamento delle misure di distanziamento sociale, che potrebbe compromettere il sistema sanitario ed ha affermato – rivolgendosi indirettamente a Bolsonaro – che gli anziani “non sono e non saranno mai sacrificabili in nome di qualsivoglia economia”.

Nuovi casi di Covid-19 in Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato nella giornata di ieri 22 nuovi casi di infezione da Coronavirus, portandosi a 10.635 totali. Ma per il quinto giorno di fila, i contagi si sono attestati sotto quota 30, secondo gli aggiornamenti quotidiani del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc). I decessi sono aumentati di un’unità, al momento sono quindi 230 in totale, mentre i pazienti guariti e dimessi sono stati 72, 7.829 dall’inizio della pandemia.

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