Non è giunta alcuna indicazione sul futuro economico della Cina durante il discorso che il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto oggi nella Grande sala del popolo a Pechino, per commemorare i quarant’anni di aperture e riforme di mercato avviate nel 1978 da Deng Xiaoping.
Nel suo intervento, durato un’ora e mezza, il presidente cinese ha promesso che la Cina compirà “un nuovo miracolo, persino più grande, che impressionerà il mondo”, confermando come “il percorso, la teoria, il sistema e la cultura” del partito comunista siano “stati assolutamente corretti”. Il successo del paese quindi, nonostante il rallentamento della crescita economica, è dato dalla centralità del Partito Comunista Cinese, ma anche dalle cento personalità chiave, come Jack Ma e Pony Ma, a cui sono state consegnate durante la cerimonia le medaglie di “Pionieri della Grande apertura e riforme”.
La leadership del Partito è l’unica in grado di portare il Dragone a rinnovarsi “in aree che possono essere riformate, e non in quelle che non possono”. In un messaggio diretto non solo ai funzionari o ai cittadini cinesi, ma anche a chi lo ascolta al di là della Grande Muraglia, il presidente ha chiosato: “Nessuno è nella posizione di dettare cosa debba o non debba essere fatto”, lasciando quindi margine di azione solo al Partito. Lo stesso che è alla guida della complicata guerra economica combattuta a colpi di dazi contro l’omologo americano Donald Trump.
Il leader Xi si è complimentato anche con il settore privato che ha dato una spinta decisiva in questi quarant’anni. “Rafforzeremo lo sviluppo dell’economia di Stato e guideremo risolutamente quello dell’economia non di Stato”, ha osservato davanti la platea. Ribadendo una promessa: il mercato giocherà un ruolo decisivo. Da domani, i vertici comunisti si riuniranno a Pechino per la conferenza di pianificazione economica per l’anno successivo. Per le reali indicazioni economiche della Cina, quindi, bisogna ancora attendere.