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HomeEsteri La Cina agli Stati Uniti, no a Democracy Act. Stop a ingerenze

La Cina contro l'America
"Stop alle ingerenze esterne
sulla questione Hong Kong"

Zheng: "Chi spingerà Hong Kong nel caos

ne pagherà tutte le conseguenze"

di Federica Pozzi26 Novembre 2019
26 Novembre 2019

epa08025843 (FILE) - Chinese Vice President Xi Jinping (L) of the People's Republic of China and Iowa Governor Terry Branstad (R), speak at a State Dinner at the Capitol in Des Moines, Iowa, 15 February 2012 (reissued 26 November 2019). China's foreign ministry on 25 November summoned current US Ambassador to China, Terry Branstad, to demand the Trump administration block the Hong Kong Human Rights and Democracy Act. The United States Congress bill would require Washington to impose sanctions on Beijing and Hong Kong officials involved in human rights abuses during the ongoing pro-democracy protests in Hong Kong. EPA/STEVE POPE

Il viceministro degli Esteri cinese, Zheng Zeguang, ha convocato l’ambasciatore Usa a Pechino Terry Branstad, chiedendo il ritiro dell’Hong Kong Human Rights and Democracy Act, la normativa del 2019 che prevede sanzioni economiche in caso di violazioni dei diritti umani nell’ex colonia britannica.

Il provvedimento è stato approvato dal Congresso americano e ora attende la firma del presidente Donald Trump. Zheng ha sollecitato la correzione “immediata degli errori” e la fine delle ingerenze negli affari interni della Cina da parte statunitense.

“Qualsiasi tentativo di spingere Hong Kong nel caos e di distruggere la sua stabilità e prosperità è destinato a fallire”, ha affermato il viceministro degli Esteri cinese, proseguendo che in caso di un mancato cambio di rotta da parte degli Stati Uniti, Washington dovrà rispondere “di tutte le conseguenze che si presenteranno”.

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