In 50mila ieri sera a Roma per la fiaccolata intitolata La Chiesa bella del Concilio, organizzata dall’Azione Cattolica in occasione dei 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. Una distesa di candele accese è partita da Castel Sant’Angelo e, in processione, è giunta in piazza San Pietro, proprio come 50 anni fa.
Il ricordo di Monsignor Capovilla. In piazza, prima l’intervento del Cardinal Agostino Vallini, vicario di Roma, poi il video di un’intervista a Monsignor Loris Capovilla, segretario particolare di Roncalli, il Papa che ebbe l’intuizione della grande assise conciliare. Capovilla ha raccontato con evidente commozione l’esperienza del Concilio e gli istanti che hanno preceduto l’improvvisato e, ormai storico, Discorso alla luna di Giovanni XXIII nella notte dell’11 ottobre del 1962. «Il “Papa buono” – ha ricordato l’arcivescovo – quella sera non voleva neppure parlare, ma solo benedire la folla». Poi, però, colpito da quello spettacolo che sembrava quasi incendiare via della Conciliazione e piazza San Pietro, non poté fare a meno di rivolgere il suo saluto. A seguire il discorso dell’assistente generale dell’Azione Cattolica e del Presidente nazionale, Monsignor Domenico Sigalini e Franco Miano.
Il bacio del Papa. Alle 21 il Santo Padre si è affacciato puntuale dalla sua finestra. Benedetto XVI ha salutato e ringraziato la folla, che gli ha dimostrato grande affetto con applausi, canti, cori e striscioni. «Cinquanta anni fa – ha esordito il Pontefice – su questa finestra si è affacciato il buon Papa Giovanni e si è rivolto a noi con parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore». Benedetto XVI come Giovanni XXIII, oggi come allora, ha parlato a braccio e ha rinnovato l’invito di Roncalli: «Oso fare mie le parole di Papa Giovanni: andate a casa e date un bacio ai vostri bambini e dite che è il bacio del Papa». Tutto come 50 fa, unica diversità la luna che ieri sera non ha mostrato la sua faccia.
Alla fiaccolata hanno partecipato anche il presidente della CEI Angelo Bagnasco, i ministri Riccardi e Balduzzi e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Francesca Polacco
