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HomeCronaca La camorra torna a sparare a Napoli: uccisi due uomini per una faida tra clan

La camorra torna a sparare
uccisi due uomini a Napoli
è una faida tra clan rivali

L'agguato nel quartiere Avvocata

una delle vittime legata ai Giuliano

di Salvatore Tropea07 Settembre 2017
07 Settembre 2017

Carabinieri effettuano rilievi nel luogo in cui due persone sono state uccise in un agguato a colpi d'arma da fuoco avvenuto in vico Pergola, nel quartiere Avvocata di Napoli, Napoli, 6 Settembre 2017. Le vittime si chiamavano Salvatore Dragonetti ed Edoardo Amoruso, quest'ultimo cognato dei fratelli Giuliano ex boss del Rione Forcella di Napoli. ANSA/ CIRO FUSCO

Riprende la guerra di camorra nelle strade di Napoli, con due persone uccise ieri pomeriggio a colpi di armi da fuoco nel quartiere Avvocata della cittadina partenopea. Le vittime, Edoardo Amoroso e Salvatore Dragonetti, quest’ultimo imparentato con i fratelli Giuliano, ex boss del Rione Forcella, abitavano entrambe nella zona del quartiere Vicaria, ritenuta sotto l’influenza del clan dei Contini.

Secondo le prime ricostruzioni l’agguato – avvenuto in vico Pergola, nelle vicinanze di un frequentatissimo mercato napoletano – è stato opera di due killer che, in sella ad uno scooter, hanno sparato almeno dodici colpi di arma da fuoco.

Salvatore Dragonetti aveva precedenti per lesioni e associazione a delinquere per il contrabbando di sigarette, mentre Edoardo Amoroso è stato condannato per reati legati all’uso di armi, allo spaccio di droga e per evasione e rapina; era inoltre sottoposto a un obbligo di soggiorno ai sensi della legge antimafia. Secondo gli investigatori entrambi erano al servizio dei Mazzarella e questo duplice omicidio potrebbe essere legato alla faida tra i due clan rivali dei Contini e dei Licciardi, ma non si esclude neanche la pista della faida interna.

Poco dopo l’agguato sono arrivate le dichiarazioni del segretario della Commissione bicamerale antimafia Marco Di Lello (Pd): «Questo episodio – ha affermato – ci ricorda quanta strada ci sia ancora da fare per liberare Napoli e la Campania da questo cancro. Se le Istituzioni avranno la capacità di lavorare assieme la vittoria è ancora possibile». Di Lello ha poi ricordato che proprio ieri le forze dell’ordine e la magistratura sono riuscite ad assestare un duro colpo al potente clan dei Gionta di Torre Annunziata. Dodici persone sono infatti state fermate dai Carabinieri nell’ambito di una vasta indagine sulle attività di capi e affiliati della cosca, che avrebbe imposto il pizzo a imprese, commercianti, centri medici dell’area vesuviana, stringendo accordi anche con altri clan per la spartizione del territorio.

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