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La calda primavera greca di Varoufakis, ministro radical chic

di Alessandro Testa16 Marzo 2015
16 Marzo 2015

Varoufakis con la moglie in terrazzaTutto si può dire di Yanis Varoufakis, il nuovo ministro greco delle Finanze, tranne che sia un grigio burocrate. Al contrario, il 53enne economista del governo Tsipras ha indubbiamente doti carismatiche, con le quali, oltre ai suoi sostenitori, ha affascinato anche i media di tutta Europa. Dopo il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, infatti, in questo momento è sicuramente lui l’uomo dalle cui labbra pendono maggiormente governanti e giornalisti del vecchio continente. Molto di più dello stesso presidente della Commissione, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che in questi ultimi due mesi sta svolgendo un prezioso lavoro sotterraneo di mediazione.

«Statuto BCE scritto dalla Bundesbank». Sostenitore della necessità di una profonda riconversione “anti-austerità” della politica economica comune, e nemico giurato di tutti i sostenitori del rigore – a cominciare dal presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Dijsselbloem –Varoufakis non perde occasione per polemizzare con la Germania, in tutte le declinazioni: non solo il suo parigrado tedesco, il “falco” Wolfgang Schauble, ma anche la stessa cancelliera Angela Merkel. L’ultima sua dichiarazione ad effetto è stata pochi giorni fa al meeting di Cernobbio, quando ha affermato polemicamente che «lo statuto della Banca centrale europea è stato scritto dalla Bundesbank».

Le foto di Paris Match. Non bastassero la crisi e le critiche dei suoi colleghi, a complicarsi la vita l’estroso ministro greco però ci ha pensato anche da solo, aprendo le porte della sua casa di Atene con vista sul Partenone al settimanale francese Paris Match. In poche ore le immagini patinate del suo pranzo in terrazza con la moglie Danae Stratou – di cui si è ben presto pentito – hanno fatto il giro del mondo, ricevendo un mare di critiche sui social network. Al di là dell’evidente affetto fra i due agiati coniugi, sfottò, insulti e commenti vari hanno invitato Varoufakis a dedicare più tempo ad alleviare le sofferenze del popolo greco e meno a concedere interviste: ben 40 nei primi 30 giorni di governo.

Un look che fa discutere. Nelle foto casalinghe Varoufakis indossa una maglietta scura della fondazione Chinati, un museo americano d’arte contemporanea per cui ha lavorato sua moglie, figlia di una scultrice e di un ricchissimo industriale greco, che le ha regalato il prestigioso appartamento. Ma il look di Varoufakis aveva già fatto discutere il mese scorso durante il suo viaggio di presentazione a Bruxelles e presso le cancellerie occidentali: giubbotti casual, scarponcini e camicie viola o blu elettrico fuori dai pantaloni, rigorosamente senza cravatta, come predicato dal suo premier Alexis Tsiprsas. In quei giorni, infatti, molti commentatori internazionali hanno criticato Varoufakis più per l’eccesso di informalità nel look – dimenticando i pluriennali elogi al maglioncino scuro di Sergio Marchionne – che per le sue proposte di politica economica, volte alla diluizione del debito greco in un maggior numero di anni per poter rendere più sostenibile la sua restituzione al popolo ellenico, fiaccato da sette anni di crisi. Una crisi nata dalle scelte politiche dei vecchi governi di Atene, ma ingigantita da una cura internazionale di “risanamento”, che, a conti fatti, sta rischiando di rivelarsi ancora peggiore.

Alessandro Testa

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