La prima ministra britannica Theresa May ha parlato questa mattina sulla Brexit. Un intervento molto atteso perché sei mesi fa il popolo inglese è stato chiamato alle urne per scegliere se restare oppure no dentro l’Unione Europea. Ma nessuno era ancora a conoscenza degli obiettivi del governo: la May ha finalmente svelato qual è il piano che vuole mettere in campo.
Questa mattina a Lancaster House la premier afferma: “La mia risposta è chiara. Io voglio che il Regno Unito rinasca da questo periodo in modo più unito, proiettato all’esterno molto più di prima. Desidero che fossimo più sicuri e – continua la premier – che il nostro paese possa essere più tollerante: un magnete per talenti internazionali e una casa per i pionieri dell’innovazione. Possiamo diventare veramente una “global Britain”.
Theresa May conferma le peggiori aspettative: è ufficiale, la Gran Bretagna lascerà il mercato unico. Sostiene che il governo ha un progetto per la fuori uscita dall’Ue perché “la Gran Bretagna vuole che l’Europa si riveli davvero per quello che è senza nascondersi”. Un’affermazione importante che risponde a Donald Trump: di recente infatti il presidente americano ha affermato al Times che spera che altri Paesi europei lascino l’Ue come sta facendo l’Inghilterra.
La Gran Bretagna vuole essere libera di controllare i propri confini, senza dover rispettare le regole dettate da Bruxelles.
La May parla anche della Scozia, ostile alla Brexit, assicurando una considerazione nei confronti degli scozzesi e del Governo gallese, i loro piani e progetti.
Verranno garantiti inoltre i diritti dei cittadini europei in Inghilterra e dei britannici che vivono in Europa. Una cooperazione però che la May non vuole spezzare è quella sul crimine, terrorismo e affari esteri: “Gli accordi con l’Ue non possono riguardare solo i commerci ma in modo fondamentale la sicurezza”.
Critiche dai labouristi. Jeremy Corbyn ha accusato Theresa May di “aspettare che l’Inghilterra diventi la base per trasformarsi in un paradiso fiscale molto vantaggioso”.
La May conclude: “I vincitori devono avere la responsabilità di agire in modo magnanimo. Gli sconfitti devono avere la responsabilità di rispettare il risultato legittimo”.