FRANCOFORTE – Dalla Bce arriva il regalo di Natale per famiglie e risparmiatori. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso – come da previsioni – di ridurre di 25 punti base il costo del denaro e quello del credito a brevissimo termine. Si tratta della quarta sforbiciata da inizio giugno. Un segnale positivo per la fine della stretta sul denaro, confermato dallo stesso comunicato stampa diffuso da Francoforte. Dal testo della nota è stato infatti rimosso l’impegno a mantenere la politica monetaria su un livello necessariamente restrittivo, anche se al momento le proiezioni sull’inflazione non permettono alla politica monetaria della Bce di espandersi. Qualcosa potrebbe comunque cambiare per chi ha un mutuo a tasso variabile. Lo scorso ottobre i tassi sui mutui erano già scesi al 3,27% rispetto a picchi superiori al 5% nel 2023. Potrebbero, quindi, ancora scendere al di sotto del 3% dopo le mosse della Bce.
Le parole di prudenza Christine Lagarde
La presidente della Bce, nella consueta conferenza stampa, ha spiegato che “l’inflazione è sulla traiettoria giusta”, ma ha aggiunto che “la missione non è ancora compiuta. Serve prudenza”. Intanto quattro tra i Paesi europei non hanno ancora presentato la legge di bilancio. Tra questi la Francia, al momento senza un governo, la Germania alle prese con una crisi politica ed economica in attesa delle elezioni del prossimo febbraio.
Ridotte le prospettive di crescita e inflazione
Secondo le stime della Bce , l’inflazione media nella zona euro si attesterà al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e poi al 2,1% nel 2027. Per quanto riguarda il Pil nell’eurozona si fermerà allo 0,7% quest’anno, invece dell’1,1% previsto in settembre. Lagarde si è espressa anche riguardo la nuova riduzione, a gennaio, del costo del denaro. La presidente della Bce ha frenato: “Non penso a un possibile taglio dei tassi dello 0,5% a gennaio, come sta prezzando il mercato” e continua “continueremo a decidere di riunione in riunione, senza un percorso prestabilito”.