NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeEconomia Marchi italiani in fuga: ora Krizia parla cinese

Marchi italiani in fuga: ora Krizia parla cinese

di Samantha De Martin25 Febbraio 2014
25 Febbraio 2014

 

krizia ceduta imm

La divisione moda Krizia, storico marchio da sempre nell’olimpo della moda italiana, si prepara ad abbandonare le passerelle nostrane alla volta dell’Asia. Il “giaguaro” del made in Italy, che trova nel fashion group in bianco e nero una delle icone più rappresentative, sta per essere divorato dal drago cinese che troneggia nel panorama del pret-a-porter di fascia alta, Shenzhen Marisfrolg Fashion. Il gruppo dagli occhi a mandorla, fondato da una donna, Zhu Chongyun, nel 1993, è più giovane dello storico brand italiano creato sessant’anni fa dalla bergamasca Mariuccia Mandelli, da sempre con la passione della moda nel sangue.

Ad aprile la cessione La chiusura formale dell’operazione giungerà entro aprile, quando si conosceranno meglio tutti i dettagli tecnici, ma è certo che nei prossimi cinque anni la società con sede a Shenzhen prevede di aprire nuovi negozi a insegna Krizia a Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chengdu, oltre a nuovi punti vendita nelle principali città d’Europa, Giappone e Stati Uniti.

Un addio preannunciato “Siamo felici di avere incontrato la signora Zhu con cui mi sono trovata subito in profonda sintonia, penso che abbia la forza e il talento per continuare al meglio il nostro lavoro e portare Krizia a raggiungere nuovi successi nel mondo” ha commentato Mariuccia Mandelli. Proprio lei che nel corso della presentazione della sua ultima collezione, peraltro considerata una delle più riuscite, non era uscita in passerella per sfilare con le sue modelle. Una scelta che assurge a simbolo di un congedo preannunciato.

La crisi nei numeri La scelta della cessione giunge all’indomani di un periodo che ha assistito ad un indebolimento economico del marchio. Nel 2011 il gruppo fatturava ancora 18,6 milioni, mentre nel 2012 si ritrovava con 10,8 milioni e con la cessione del contratto di affitto delle boutique di Roma, in piazza di Spagna, e di Parigi.

Dopo Poltrona Frau, Bulgari, Loro Piana, Paul Zileri, Fendi, Pomellato, un’altra storica icona del made in Italy abdica in favore di acquisitori esteri, spostando in mani straniere quel genio e quella creatività che hanno fatto grande il nome del nostro Paese nel mondo.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig