Kiev è rimasta “scioccata”, secondo quanto riporta la Cnn, dalle parole di ieri di Joe Biden durante la conferenza stampa in cui ha commentato il primo anno di presidenza. Il presidente americano ha infatti ammesso di pensare che Vladimir Putin voglia condurre in Ucraina non una guerra su larga scala, ma una piccola incursione. Un modo per testare l’Occidente e la Nato.
Una frase che per Kiev sarebbe inaccettabile e vista secondo alcuni funzionari come un via libera all’invasione.
Nella stessa conferenza stampa Biden ha avvertito Mosca che se dovesse attaccare l’Ucraina, sarebbe un disastro in termini di sanzioni e di perdite umane. Poco dopo è arrivata una precisazione direttamente dalla Casa Bianca, che ha ribadito come la risposta degli Stati Uniti e dei loro alleati sarebbe dura e unita.
Secondo lo stesso Biden – che ha aperto alla possibilità di un nuovo summit con il presidente russo – lo stallo tra le parti è pericoloso perché potrebbe facilmente sfuggire di mano. Il Cremlino ha criticato le parole dell’inquilino della Casa Bianca. Per il portavoce di Putin, Dmitri Peskov le sue dichiarazioni “possono facilitare la destabilizzazione della situazione”.
Intanto gli Stati Uniti hanno approvato la richiesta dei Paesi Baltici di inviare armi americane all’Ucraina. A riferirlo un funzionario del Dipartimento di Stato a Berlino, dove si trova il segretario di Stato americano Antony Blinken. Oggi, infatti, nella capitale tedesca si svolge un incontro tra Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania. L’obiettivo è quello di disinnescare le tensioni tra Russia e Ucraina.