ROMA – Continuano a far discutere le parole di Papa Francesco, che in un’intervista alla Radiotelevisione svizzera sul conflitto tra Russia e Ucraina, aveva invitato Kiev ad “alzare bandiera bianca” e avere il coraggio di arrendersi e trattare. Dichiarazioni che hanno spinto Kiev a convocare il nunzio apostolico Visvaldas Kulbokas per esprimere la propria “delusione”.
Parolin al Corriere della Sera: “Creare condizioni per una soluzione diplomatica”
A difendere le esternazioni di Papa Francesco il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. “”L’appello del Pontefice è che si creino le condizioni per una soluzione diplomatica e una pace giusta e duratura”, ha sottolineato Parolin. “In tal senso – ha aggiunto – è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo a una delle parti, bensì a entrambe”. Il cardinale, infine, ha invitato Mosca a “cessare il fuoco per dar via alle trattative”, spiegando che, come ribadito dal Santo Padre, “negoziare non è debolezza, ma è forza; non è resa, ma è coraggio”.
Gentiloni conferma un finanziamento a Kiev da 4,5 miliardi
Da una parte lo scivolone della Santa Sede, dall’altra il continuo sostegno dell’Unione europea all’Ucraina nel conflitto. Il Commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha confermato che “entro la fine del mese ci sarà un primo versamento come finanziamento ponte da 4,5 miliardi di euro a Kiev”. Uno stanziamento che rientra nell’ambito del pacchetto di aiuti europeo da 50 miliardi di euro.
L’inchiesta del Guardian sulla Croce Rossa russa
Nel frattempo, un’inchiesta del quotidiano inglese The Guardian insieme a un gruppo di media internazionali rivela legami della Croce Rossa russa (Rrc) con la macchina bellica e la propaganda del Cremlino. In particolare, secondo l’inchiesta, il personale della Rrc sostiene l’impossibilità di una pace con i “nazisti ucraini” e partecipa all’addestramento militare per i bambini.
La situazione sul campo tra Mosca e Kiev
Intanto prosegue il conflitto tra Russia e Ucraina. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nella notte sono stati respinti i tentativi ucraini di penetrare in territorio russo da tre direzioni, nelle regioni di Belgorod e Kursk. Tuttavia, alcuni partigiani russi filo-ucraini appartenenti alla legione “Libertà di Russia” sarebbero riusciti a entrare nelle due regioni, prendendo il controllo di una città di confine e avanzando in diverse direzioni. Successi di Kiev anche in altri due attacchi effettuati con droni. Uno ha colpito la raffineria di Nizhny Novgorod, provocando un incendio. Un altro ha coinvolto invece un deposito di carburanti nella città di Orel, nella Russia meridionale, non molto distante dal confine con l’Ucraina.