Una donna italiana, Silvia Costanza Romano, impegnata in una esperienza di volontariato, è stata rapita sulla costa sud orientale del Kenya, nella contea di Kilifi. Erano le 20 di ieri, ora locale, le 22 in Italia. Silvia era partita per l’Africa a novembre, ma non era la sua prima esperienza di volontariato. L’unità di crisi della Farnesina si è attivata e lavora in stretto contatto con l’ambasciata d’Italia a Nairobi e con la famiglia della cooperante.
Sembra che gli aggressori fossero diverse decine, armati con AK-47, e che parlassero somalo, come ha raccontato un testimone. Secondo alcune fonti, i terroristi hanno attaccato nella zona del mercato del villaggio di Chakama, a circa 70 chilometri a ovest di Malindi. Prima hanno lanciato un petardo per far sollevare la sabbia e poi hanno cominciato a sparare. Avevano un obiettivo preciso: la casa dove si trovava la volontaria. L’hanno prelevata e portata via. Quando la polizia è arrivata sul posto, i rapitori avevano già attraversato il fiume Galana, secondo le dichiarazioni di un altro testimone. Si ritiene che il commando appartenga alle milizie di Al-Shabaab.
Secondo fonti citate dall’Ansa, gli uomini armati cercavano proprio lei e l’hanno schiaffeggiata e legata prima di rapirla. Un ragazzo che afferma di essere stato testimone oculare, ha dichiarato che la cooperante era nell’ufficio dell’organizzazione per cui lavorava, Africa Milele Onlus. La banda, continua il testimone, ha fatto irruzione nell’ufficio con fucili e machete, intimando che fosse detto loro dov’era “la donna bianca”. “Ho detto loro che se ne era andata – racconta – ma non mi hanno creduto e si sono precipitati nella stanza, dove l’hanno trovata”.
Africa Milele Onlus si occupa di progetti di sostegno all’infanzia. “A quanto ci hanno raccontato le persone che abitano nel villaggio, sono arrivati quattro-cinque individui”, ha spiegato la presidente dell’associazione. Dopo la sparatoria, “sono andati, a colpo sicuro, nella casa dove era la nostra volontaria, probabilmente perché lì sapevano che c’era una italiana, anche se non so spiegarmi il motivo di quello che è successo.”
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine sulla cooperante rapita. Nel procedimento, coordinato dal pm Sergio Colaiocco, si ipotizza il reato di sequestro di persona per finalità di terrorismo. I carabinieri del Ros sono già in contatto con le autorità kenyote e la stessa polizia di Kilifi ha chiesto a chiunque abbia informazioni sulla vicenda di mettersi in contatto con la centrale.