Quando durante un’intervista dello scorso giugno a Sky Sport, Moise Kean aveva detto di ispirarsi a Balotelli, qualcuno in Italia aveva fatto i dovuti scongiuri. Perché se è vero che Mario a 19 anni aveva già vinto due scudetti con la maglia dell’Inter e di lì a poco avrebbe conquistato lo storico “triplete”, allo stesso modo tra la penuria di talenti offensivi che il calcio italiano ha tirato fuori nell’ultima generazione il suo è stato il più limpido ma anche il meno valorizzato.
Una storia che rischia di ripetersi, perché Moise, passato dalla Juventus all’Everton la scorsa estate per 27,5 milioni di euro, pare avere lo stesso problema con le regole del suo illustre collega. Nella trasferta di sabato dei blu di Liverpool contro il Southampton, Kean non è stato nemmeno convocato per essersi presentato in ritardo alla riunione tecnica pre-partita.
Secondo i media inglesi non sarebbe la prima volta che l’ex Juve fatica a rispettare gli orari imposti dall’allenatore Marco Silva. Impossibile non pensare al precedente in azzurro, quando la scorsa estate, durante il ritiro per gli europei Under 21, mister Di Biagio aveva escluso lui e Zaniolo dalla partita con il Belgio, a causa dei continui ritardi nelle sedute di allenamento.
E che dire di Balotelli? L’attaccante del Brescia stenta a cedere il trono di “bad boy” del calcio italiano: secondo il Corriere del Ticino, Mario non potrà guidare sulle strade svizzere per tre mesi a causa di infrazioni non meglio specificate, commesse al volante della sua auto. Manco a dirlo, anche lui recidivo come Kean, perché nel 2015 gli era stata ritirata la patente italiana, mentre sfrecciava oltre i limiti di velocità a bordo di una Lamborghini.
Corsi e ricorsi storici, insomma. Un problema congenito per i due centravanti, che qualche incertezza la stanno vivendo anche con le maglie (entrambe azzurre) dei rispettivi club: due gol in sette presenze per Balotelli, nessuna rete ancora per Kean. Un cruccio anche per i tifosi dell’altra maglia azzurra, quella della Nazionale, che da anni sperano nell’esplosione calcistica di un attaccante in grado di trascinarli ai fasti del 2006.