TORINO – Clima di attesa per squadra e tifosi bianconeri. Si riunirà il 26 gennaio, infatti, l’assemblea della Lega Serie A. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gavrina ha ricevuto già la visita dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino che si è presentato subito dopo la sua recente nomina, avvenuta a seguito delle dimissioni dell’intero Cda bianconero a fine novembre. Da quel momento però molto è cambiato. La sentenza della Corte d’Appello federale per gli affari incrociati con altri club, ha fatto scivolare la Juve al nono posto nella classifica del campionato – con una penalizzazione di 15 punti. Ma si tratta solo della prima misura degli effetti dell’inchiesta sui conti del club bianconero. La Figc continua a indagare anche su altre operazioni incrociate con altre società e sulle due manovre stipendi del 2020 e 2021.
Coppe europee a rischio
Giornata importante per le coppe europee. Il 25 gennaio, infatti, a Nyon si riunisce il comitato esecutivo Uefa. Sebbene il caso plusvalenze non sia all’ordine del giorno, non è escluso che si possa iniziare a parlarne. Se dovesse emergere prova di antisportività o violazione del fair play finanziario scatterebbero le sanzioni della Uefa e il provvedimento sarebbe preso solo dopo il completamento dell’iter giudiziario, ma a quel punto sarebbe impossibile la rimonta in campionato.
Allarme squalifiche
La Juventus e i suoi calciatori e molti ex da Demiral e Dybala, intanto, tremano. I giocatori rischiano un mese di stop, in base agli esiti dell’indagine sul filone della “manovra stipendi”. Accordo con scritture private tra il club e alcuni calciatori della Juve attualmente in rosa e non, di posticipare il pagamento di alcune mensilità del 2020 e 2021, spalmate sui bilanci successivi alle annate oggetto dell’inchiesta. Qui, infatti, a rischiare la sanzione non sono solo la Juve ma anche i calciatori che avrebbero firmato le carte, prove di quell’accordo. Il clima è teso. Il futuro della Juventus è un grande punto di domanda, soprattutto fuori dal campo.