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Juncker difende l'Unione
"Il nazionalismo è veleno"
e lancia asse Europa-Africa

Il leader della Commissione europea

prospetta sanzioni all'Ungheria

di Giordano Contu12 Settembre 2018
12 Settembre 2018

FILE - In this Feb. 21, 2018 file photo, European Commission President Jean-Claude Juncker looks at his watch at the end of a media conference at EU headquarters in Brussels. The European Commission decided Friday, Aug. 31, 2018 it will push the EU parliament and member states to ditch the system of twice-yearly changes to the time following a citizens' consultation. (ANSA/AP Photo/Virginia Mayo, File) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

“L’Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza”. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker lo rimarca più volte durante il suo discorso. Tanti i temi affrontati oggi nel Parlamento europeo. Fra questi la nuova alleanza tra Europa e Africa, lo stop al nazionalismo e la necessità di pensare a un sovranismo sano. Dure le repliche, accomunate dall’accusa contro la sua linea “conservatrice e conformista”, in particolare sui temi economici e finanziari.

No nazionalismo, si patriottismo. L’appello più accorato è risuonato alla plenaria di Strasburgo quando Junker ha detto: “Io amo l’Europa e continuerò a farlo”. Una difesa appassionata dell’Unione. “Non sarà mai una fortezza – ha aggiunto – in un mondo che soffre, non sarà mai un’isola: resterà multilaterale, il pianeta non appartiene a pochi”. Una critica aperta contro il “nazionalismo malsano” a cui i membri dovrebbero dire no. Invece “vorrei che si dicesse sì al patriottismo illuminato”, ha detto il presidente lussemburghese. “Il patriottismo è una virtù, il nazionalismo incontrollato è un veleno che schiaccia”

Sanzioni all’Ungheria. Juncker ha parlato anche della possibile attivazione delle sanzioni verso nei confronti dello stato membro. “L’articolo 7 va applicato laddove lo stato di diritto è in pericolo”, ha ribadito il presidente della Commissione. Oggi infatti il Parlamento europeo vota sulle pene al governo di Orban. “Diciamo no al nazionalismo esagerato che detesta gli altri e cerca di distruggerli”. Così Juncker replica a chi sul tema migranti la pensa come il leader ungherese. E propone “un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea: fino a 10 mila unità da qui al 2020. Inoltre un’agenzia europea per l’asilo”.

Il futuro, secondo Juncker, è proprio in una nuova alleanza tra Europa e Africa per investimenti sostenibili, occupazione e libero scambio. Secondo le sue previsioni questo contribuirebbe a creare 10 milioni di posti di lavoro in Africa in 5 anni. “Rispettiamo meglio l’Europa – conclude – non sporchiamo la sua immagine, cerchiamo di difenderla”. L’Europa deve parlare con una sola voce per imporsi.

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