MILANO – Crisi e rinascita. Dopo il debutto a Pesaro, Jovanotti ha portato il suo PalaJova a Milano, con sei date all’Unipol Forum e nuovi appuntamenti in programma a maggio. L’artista ha raccontato le emozioni della prima serata e il significato dello spettacolo, nato che arriva dopo l’incidente in bicicletta.
Emozioni e rinascita sul palco
“Alla prima ero emozionato, con la voce bloccata”, ha confessato Jovanotti nei camerini, poco prima di salire sul palco di Assago. “Ero anche un po’ impaurito, perché alle prove avevo avuto buone sensazioni, ma cosa sarebbe successo davanti a 10mila persone?”. L’artista ha poi citato un messaggio di Gianna Nannini, che lo ha incoraggiato a vivere il palco come luogo di guarigione. L’incidente, avvenuto mentre era a bordo della sua bici nel 2023, non ha cambiato il format dello spettacolo, caratterizzato da colori vivaci e fiori. “Un live per tempi difficili, di crisi permanente”, ha spiegato Jovanotti. “Abbiamo bisogno di essere forti e vitali per affrontare questi momenti, di nutrirci di cose belle. Questo era lo show che avevamo cominciato a immaginare per la scorsa primavera, quando poi abbiamo dovuto annullare tutto”.

Uno spettacolo per il presente
Jovanotti ha sottolineato come questo spettacolo rappresenti il suo presente, pur essendo diverso dai suoi lavori precedenti. “È stata fatta una scelta di rigore, con un palco dalla forma tradizionale. Sapevo che questa novità mi avrebbe aiutato a divertirmi molto”. L’idea della rinascita, presente nello spettacolo, sembra quasi una premonizione: “A volte pensi una cosa e si realizza. A me con le canzoni è successo spesso. E forse l’incidente che ho avuto è capitato in una fase della vita in cui mi sono messo in pericolo. È un modo per dare un senso alle cose, come dice Vasco, anche se un senso non ce l’ha”.
Topo Gigio e Papa Francesco
Tra le curiosità, Jovanotti ha espresso il desiderio di cantare con Topo Gigio, dopo l’esperienza di Lucio Corsi a Sanremo. Infine, ha parlato di Papa Francesco: “Seguiamo tutti con apprensione l’evolversi della sua situazione. È una delle poche voci che si alza contro la follia generale. Come puoi non voler bene a papa Francesco? Non posso che augurargli di tener botta, di mantenersi tra di noi il più a lungo possibile”.