La riconferma di Boris Johnson e il conseguente addio all’Europa del Regno Unito, stavolta senza appello, ha provocato reazioni anche in Italia, segnando l’ennesima separazione tra europeisti e euro-scettici.
I politici nostrani lasciano al solo presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il compito di commentare i risultati delle politiche britanniche con il distacco dovuto dalle istituzioni: “Ho fatto già le congratulazioni all’amico Boris Johnson: abbiamo un ottimo rapporto personale, ci siamo sentiti e incontrati più volte, siamo rimasti che ci scambieremo presto delle visite, lui verrà a Roma e io a Londra”.
Da destra il segretario della Lega, Matteo Salvini, attribuisce a Johnson “coerenza e chiarezza” e aggiunge: “Gli inglesi hanno avuto la possibilità di votare, mentre noi siamo soggetti ad una minoranza”. Sulla stessa linea la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Ancora una volta la coerenza paga, ora la volontà del popolo britannico sarà finalmente rispettata”.
Reazioni diverse per gli esponenti della sinistra, come quella del commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni: “Vince Johnson cavalcando l’onda di Brexit. Perde l’illusione di una sinistra nostalgica. Speranza e fiducia nell’Unione europea. Oggi più che mai”. Stefano Fassina, Deputato di Leu, parla di “drammatica sconfitta del Partito Laburista “, imputando la debacle elettorale al mercato unico europeo che avrebbe colpito operai e classi medie.