A margine dell’incontro con Viktor Orban, Vladimir Putin ha dichiarato che “Israele, al contrario di quanto accaduto nel caso della Turchia, “non ha abbattuto deliberatamente” il nostro aereo nei cieli della Siria, sottolineando che si è trattato del risultato di “tragiche circostanze”. Putin ha però messo in chiaro che in Siria “verranno intrapresi passi che tutti noteranno per mettere in sicurezza le nostre strutture e i nostri militari”.
Secondo le ultime indiscrezioni, il premier israeliano Benyamin Netanyahu telefonerà in giornata al presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di superare la crisi innescata la scorsa notte dall’abbattimento del jet russo.
Intanto ”Israele esprime dolore per la morte dei membri dell’equipaggio dell’aereo russo abbattuto la scorsa notte dal fuoco dell’antiaerea siriana”. A renderlo noto, un comunicato del portavoce militare israeliano. ”Israele considera il regime di Assad, le cui forze armate hanno abbattuto l’aereo, pienamente responsabili dell’incidente”.
L’aereo russo Il-20 è stato abbattuto “per errore” dal “fuoco amico” della contraerea siriana. Era scomparso ieri dai radar a largo della costa con a bordo 14 militari. A riferirlo, il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass.
Secondo il dicastero, i contatti con il jet si sono persi mentre quattro F-16 israeliani attaccavano obiettivi siriani nella provincia di Latakia. “Allo stesso tempo – riporta il ministero – i radar russi hanno registrato lanci di missili dalla fregata francese Auvergne, che era in quella zona”.
Gli F-16 israeliani, ha fatto sapere Mosca, avrebbero creato una situazione “pericolosa” mentre l’aereo russo rientrava nella sua base. “Impossibile che non l’abbiano visto. Eppure hanno portato avanti questa provocazione deliberatamente”, tuona il portavoce della Difesa russa Igor Konashenkov.
Israele fa sapere di aver pianificato un’operazione con un solo minuto di preavviso, non abbastanza perché l’aereo potesse mettersi al riparo dal fuoco incrociato. L’Il-20 è stato centrato dalla contraerea di Damasco S-200 facendo in pratica da “scudo” ai jet israeliani.