La Nomentana sarà il prossimo set ufficiale del nuovo film di James Bond che, oltre all’agente segreto più famoso del mondo, avrà in Roma una protagonista di tutto rispetto, grazie anche a innumerevoli apparizioni in altri film.
La notte di domenica 8 marzo, il giorno scelto per effettuare le riprese, sarà quindi una notte movimentata per gli abitanti di Montesacro e dintorni. Tutto il tratto che va da viale Gorizia, Porta Pia e quello di via Reggio Emilia, da via Nomentana a via Alessandria verrà chiuso al traffico e diventerà teatro di un inseguimento automobilistico ad alto tasso di pericolosità e per questo ai residenti verrà chiesto di rimanere chiusi in casa. I blocchi verranno predisposti lungo tutto il tratto interessato e verranno gestiti in collaborazione con il personale della Polizia Municipale di Roma Capitale che sarà presente durante le riprese. “L’accesso ai residenti – questo si legge nei volantini lasciati in giro dai responsabili delle riprese per i vari quartieri – sarà garantito durante gli intervalli tra una ripresa e la successiva e potrebbe quindi succedere di dover attendere qualche minuto”.
Prossimo set a cielo aperto sarà Ponte Sisto, che verrà occupato il 12 marzo dalla troupe del regista Sam Mendes per le ultime scene di “Spectre” nella Città eterna. Anche qui il luogo delle riprese resterà chiuso al traffico per questioni di sicurezza, ad eccezione del Lungotevere Farnesina e dei Tebaldi, dove la zona off limits rimarrà solo negli orari dei ciak.
Ma le nuove avventure dello 007 britannico non creano solo scompiglio per le strade della Capitale: durante la registrazione delle prime scene in via della Conciliazione, come si legge sule pagine del Messaggero, la troupe ha mostrato una generosità che di solito si pensa estranea a una grande produzione hollywoodiana, offrendo un pasto caldo e una coperta ad alcuni ospiti particolari, i clochard presenti tra le colonne del porticato di San Pietro. Lo staff ha anche provato a invitarli a trascorrere le ore delle riprese in una struttura al coperto, e qualcuno sembra che all’ultimo abbia acconsentito ad andare.
Renato Paone