Jair Bolsonaro è il nuovo presidente del Brasile. Il candidato di estrema destra, ha avuto la meglio con il 55,2% di voti su Fernando Haddad del partito del lavoratori. Il vincitore è un ex capitano dell’esercito ed è stato deputato nel parlamento brasiliano sin dal 1991, cambiando ben nove partiti.
«Non possiamo più continuare a flirtare con il socialismo, il comunismo e il populismo di sinistra», sono queste le prime parole del neo presidente dopo il successo al ballottaggio. Che poi ha aggiunto: «Il governo difenderà la costituzione, la democrazia e la libertà. Non è la promessa di un partito né la parola vana di un uomo, ma è un giuramento di fronte a Dio». Infine ha dichiarato che grazie alla sua vittoria potrà “cambiare il destino del Brasile”, insieme a chi lo ha sostenuto.
Bolsonaro è un personaggio molto controverso, che più volte ha detto di rimpiangere i tempi della dittatura e ha promesso che darà grandi poteri alla polizia pur di combattere la corruzione e la criminalità, esprimendo più volte opinioni intolleranti e omofobe.
Il neo presidente verdeoro ha annunciato di voler dare ai cittadini onesti la possibilità di difendersi dalla violenza criminale che serpeggia nelle strade brasiliane attraverso una revisione della normativa sull’uso delle armi. L’obiettivo è quello di ampliare i casi di utilizzo della legittima difesa al fine di contrastare la criminalità organizzata.
In un’intervista all’emittente brasiliana Record Tv, Bolsonaro ha detto che inviterà il giudice Sergio Moro a coprire un posto vacante presso la Corte suprema federale o come ministro della Giustizia. Quest’ultimo è il giudice della Procura di Curitiba, simbolo mediatico dell’inchiesta Lava Jato, la “mani pulite” brasiliana, che con arresti spettacolari in serie ha ridisegnato l’assetto politico del Paese. Sergio Moro è noto per aver condannato l’ex presidente Lula da Silva a nove anni e mezzo di carcere per corruzione e riciclaggio.