L’Aipas è un’associazione senza scopo di lucro nata nel 1998 che rappresenta oltre 70 imprese spaziali italiane, soprattutto Pmi. Jacopo Celentano, project manager dell’Aipas, ha spiegato il ruolo della New Space Economy nel settore spaziale.
Si parla molto di New Space Economy. Di cosa si tratta?
“Lo Spazio per decenni è stato un ambito di attività pubblica, in cui gli attori spaziali erano tutti attori pubblici. Dai primi anni Duemila è nato qualcosa di diverso che ha preso il nome di New Space Economy, nuova economia dello Spazio, poiché sono sorte aziende private che svolgevano attività nello Spazio indipendentemente dagli enti spaziali pubblici. Quindi si è passati da un settore di nicchia, orientato agli obiettivi delle istituzioni pubbliche, a un settore altamente trasversale che può coinvolgere tutti i settori anche commerciali”.
Qual è la forza della New Space Economy?
“La New Space Economy è stata abilitata soprattutto dalla miniaturizzazione e quindi dalla riduzione dei costi e delle tecnologie, soprattutto dei satelliti. Quelli più piccoli sono i cosiddetti cubesat che possono essere realizzati a costi estremamente ridotti e quindi permettono a tante aziende, start up e studenti di realizzare satelliti in tempi brevi. Inoltre, ci sono servizi di logistica spaziale che permettono di portare in orbita i satelliti in tempi rapidi e quindi cominciare subito a fornire servizi a costi di limitati”.
A chi vengono venduti i servizi?
“Sia a clienti pubblici, per esempio per la prevenzione dei rischi ambientali oppure per il monitoraggio dei mari e delle aree costiere, sia ai privati, come alle aziende agricole. La New Space offre quindi opportunità sempre maggiori di business e di servizi alle aziende e alle istituzioni che vedono i costi e servizi ridursi, con i cittadini che poi ne beneficiano”.
Ci troviamo in un mercato globale?
“Sì sicuramente, lo Spazio per definizione non ha confini. Quindi le aziende anche italiane si ritrovano a competere in ambito globale. Questo offre più opportunità di business ma anche dei rischi, perché siamo in una situazione di attriti e conflitti che hanno conseguenze anche in orbita”.
Quali sono i vantaggi della New Space Economy?
“I costi ridotti offrono enormi opportunità di applicazione in qualsiasi settore, con impatti benefici per la società e il singolo cittadino. Per esempio la telemedicina, la prevenzione, ma anche lo studio dell’impatto delle catastrofi naturali o del cambiamento climatico”.
Come possiamo immaginarci il futuro dello Spazio italiano?
“L’Italia è già tra i protagonisti, soprattutto a livello europeo. Se lo Spazio rimane centrale nelle strategie dei decisori pubblici, come in realtà lo è stato negli ultimi governi, l’industria italiana avrà la capacità di continuare a crescere e rimanere centrale nel mercato globale. Questo perché l’Italia ha grandi aziende e un ecosistema molto ricco di piccole medie imprese e di startup che hanno possibilità di adottare modelli di business innovativi. Ci sono le capacità da parte privata e sembra esserci la volontà da parte pubblica di continuare a far crescere lo Spazio italiano proiettato nel mondo”.