L’Italicum avrà vita difficile anche dopo la definitiva approvazione: lo ha detto oggi il deputato Daniele Toninelli del Movimento 5 Stelle. “Siamo già pronti a cominciare una battaglia per il referendum abrogativo” ha aggiunto Toninelli, ospite a “Di Mattina” su Rainews24. Il dissenso dei grillini si accompagna a quello già espresso dalla minoranza Pd composta da Pierluigi Bersani, Enrico Letta e gli altri 36 deputati che non hanno votato a favore nella giornata di ieri, quando la nuova legge elettorale ha incassato il primo sì dalla Camera con 352 voti favorevoli e 207 contrari.
Nel frattempo, Renzi su Twitter ha commentato in modo generico la soddisfazione per la prima fiducia ottenuta.
“Grazie di cuore ai deputati che hanno votato a favore” scrive il Presidente del consiglio, mentre il vicesegretario del partito, Lorenzo Guerini, commenta la frattura in modo diplomatico: “Sulla fiducia c’è stato nel Pd uno strappo molto più contenuto di quello che si poteva pensare”. E smentisce qualsiasi ipotesi sanzionatoria per i dissidenti: “Ora non affrontiamo questo passaggio per via disciplinare: non avrebbe senso”.
Dalla minoranza del Pd i commenti sono molto critici. L’ex segretario del partito Pierluigi Bersani ha definito “assolutamente improprio” il gesto di Renzi di porre la fiducia sulla legge elettorale, ma anche dichiarato di non aver nessuna intenzione di lasciare il partito: “Lo strappo lo ha creato Matteo, non io, è per questo che non me ne andrò”.
Il premier aveva replicato a queste accuse già nella mattinata di ieri, ma ha ribadito la sua posizione nella sua lettera inviata al quotidiano “La Stampa”, dove ha definito “un gesto di serietà” la fiducia, in quanto vincolata dal voto palese. “Così i cittadini sapranno tutto: chi era a favore, chi era contro. Tutti si assumeranno le proprie responsabilità”. Poi aggiunge “Se non riusciamo a cambiare la legge elettorale dopo averlo promesso ovunque, come potremo cambiare il Paese? Occorre coraggio. E questo è il tempo del coraggio”.
Le opposizioni, invece, fanno perno sui problemi economici del Paese. Il leader della Lega Matteo Salvini ricorda il nuovo picco sulla disoccupazione: “A marzo abbiamo raggiunto, purtroppo, il record del 13%. Ma Renzi, pericoloso incapace, pensa alla legge elettorale.”
Toni simili anche quelli di Giovanni Toti di Forza Italia, che sottolinea invece il dato sulla disoccupazione giovanile al 43,1%.
Nel frattempo, l’Italicum si appresta ad affrontare altri due voti di fiducia nella giornata di oggi, ma la sensazione è che non differiranno troppo dalla prima votazione e che il primo scoglio, per la legge elettorale, sia in qualche modo superato.
Stelio Fergola