“Non farò saltare il governo per un sondaggio” così diceva sabato Matteo Salvini all’Italia da una gremita piazza del Popolo. Il vicepremier, come di consueto, ha voluto ostentare distacco dalle rilevazioni demoscopiche che di volta in volta certificano l’ascesa sua e del suo partito. Ma stavolta un sondaggio rischia di sorprenderlo e mettere in agitazione l’esecutivo gialloverde.
Una rilevazione dell’istituto Swg, resa nota nell’edizione serale del Tg La 7 di ieri, afferma che il 53% degli italiani, chiamati a esprimersi con un voto da uno a dieci, boccia la manovra economica del governo. E’ un indice di gradimento più basso rispetto ai risultati dei test precedenti: il 48 per cento a metà novembre e il 46 per cento del 26 ottobre.
Questo dato si colloca coerentemente con la leggera ma costante perdita di fiducia della popolazione verso la legge di bilancio. Segno che lo scontro frontale con l’Unione Europea, il rischio della procedura di infrazione e l’incertezza su quota cento e reddito di cittadinanza creano una certa preoccupazione. A pensarci bene si tratta del secondo segnale di sfiducia da parte degli italiani verso l’attuale politica economica dopo il flop dell’asta del Btp di novembre.
Sul versante più politico il sondaggio conferma il sorpasso interno alla maggioranza di governo, con una Lega stabile al 32% delle preferenze e il Movimento 5 stelle in flessione al 26,2 %. Sul fronte dell’opposizione il Pd, in pieno caos congressuale, è fermo al 17,5%, mentre Forza Italia sta sotto la doppia cifra all’8,7% e Fratelli d’Italia si attesta al 3,7%.