Apologia di terrorismo mediante strumenti informatici e istigazione ad arruolarsi in associazione terroristiche. Con questa accusa è stato arrestato un catanese di trentadue anni, che si è convertito all’islamismo nel 2011, che avrebbe utilizzato i social network per propagandare la jihad.
Al momento si trova in custodia cautelare, secondo quanto stabilito dal gip di Catania. Le indagini sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos, con la coordinazione della Direzione centrale di polizia e di prevenzione, e il contributo della polizia postale del dipartimento di Sicilia orientale.
I fatti risalgono al 2016-2017. Diverse persone all’epoca si erano messe in contatto con l’arrestato, che aveva iniziato a svolgere un’intensissima attività di proselitismo in vari gruppi Whatsapp nascondendosi sotto lo pseudonimo di “Ahmed” e fingendosi di nazionalità egiziana.
Tutti i file erano stati cancellati dall’uomo, ma sono stati recuperati dalla polizia postale. Tra questi anche il contatto di Giulia Sergio, detta Fatima, ossia la prima ragazza italiana che ha aderito alla Jihad trasferendosi nel 2015 in Siria e che è stata condannata per terrorismo.