Le nascite diminuiscono in Italia da dieci anni ma con il 2021 siamo scesi sotto le 400mila unita secondo i dati del report demografico rilasciato lunedì dall’Istat. Dati che hanno aggravato la dinamica naturale negativa della popolazione del nostro Paese: il saldo naturale già nel 2020 aveva raggiunto un valore inferiore solo a quello record del 1918 e nel 2021 registra un ulteriore deficit di sostituzione naturale pari a -310mila unità. Diminuito anche il numero dei figli degli immigrati: erano 80mila nel 2012 siamo e oggi arrivano a 60mila.
Blangiardo critico: “Impedimenti fermano i giovani”
Il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha definito malato il crollo delle nascite: “Adesso noi dobbiamo curare i sintomi. Che sono quelli economici, i figli costano”. Forti critiche agli impedimenti che non permettono ai giovani di riempire le culle: “Il modello della famiglia tra i giovani è rimasto, desiderano due e anche più figli. Sono gli impedimenti esterni che li frenano. E adesso oltre le chiacchiere bisogna fare i fatti, affrontando i problemi uno per volta”. Il presidente dell’Istat ha definito l’assegno unico come un primo segnale che lo stato manda: “Non dico che 100 o 200 euro cambiano la vita, ma adesso non investiamo soltanto sullo Stretto di Messina, ma per la prima volta sul capitale umano”.
Aumentati decessi, matrimoni in ripresa
Crescono anche i decessi, 709.035, di questi circa 59mila morti a causa del covid. In calo anche la popolazione rispetto l’anno precedente: gli italiani scendono a 58.983.122, circa 253.091 unità in meno in meno rispetto al 2020. In positivo c’è il dato relativo ai matrimoni: nel 2021 sono stati il doppio rispetto al 2020, mentre tra il 2019 e il 2021 i matrimoni inferiori del 2,7%.