Sono dati incoraggianti quelli che l’Istat enumera nel documento sulle prospettive dell’economia italiana per il 2017/2018, su crescita e mercato del lavoro. Nel 2017, infatti, si attende un aumento del prodotto interno lordo pari all’1,5% in termini reali, con un tasso di crescita dello 0,9%. L’Istituto di statistica ha rivisto perciò al rialzo le stime sul Pil, che a maggio aveva indicato in aumento dell’1%, e prevede un identico ritmo anche per il 2018 (+1,4%). A sostenere la crescita è la spesa delle famiglie, seppur in una fase di leggera flessione, dal +1,5% al +1,4%, dovuta al rialzo dei prezzi al consumo.
Segnali di crescita provengono anche dal mercato del lavoro. La dinamica positiva dell’occupazione comincia a premiare i laureati. In Italia gli occupati con un titolo di studio universitario sono aumentati sia nel primo che nel secondo trimestre, rispettivamente +0,7% e +1%. Il proseguimento della dinamica positiva del mercato del lavoro determinerebbe un aumento dell’occupazione di poco superiore all’1% in entrambi gli anni, contribuendo a far scendere il tasso di disoccupazione, nonostante si viaggi ancora lontani dalla media dell’area euro. Le persone che non trovano un impiego, scrive l’Istat, sono attese in moderata diminuzione: dall’11,7% all’11,2%, e fino al 10,9% nel 2018.
In ripresa figurano anche gli investimenti, che beneficiano della rinnovata fiducia sul clima economico e degli effetti positivi sul mercato del credito derivanti dal proseguimento della politica monetaria espansiva della Bce. Gli investimenti lordi sono previsti crescere del 3% nel 2017 e del 3,3% nel 2018. “Siamo finalmente in un contesto in cui l’economia è tornata a crescere. E non è una crescita senza lavoro”, il commento del premier Paolo Gentiloni ai dati Istat. “E’ molto importante che l’Istat certifichi che alla crescita corrisponda un calo della disoccupazione”, ha specificato il presidente del Consiglio.