L’economia italiana ha subito, nel 2020, una “contrazione di entità eccezionale” pari a un -8,9%. E’ quanto appurato dall’Istat nei Conti economici nazionali, confermando le stime precedenti e specificando che l’anno del Covid ha visto un crollo degli investimenti fissi lordi del 9,2%, dei consumi finali nazionali del 7,8%, dell’export pari al 14,0%. Il calo più significativo ha interessato il comparto che raggruppa commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e di ristorazione, con una contrazione del 16,6%.
Il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo (pil) del Paese – rivela l’Istat – si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Documento di Economia e Finanza (Def). La pressione fiscale complessiva nel 2020, inoltre, è risultata pari al 42,8%, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente, anche se inferiore a quanto stimato nell’ultimo Def (43,1%).