In Italia sono 338 mila i lavoratori in più rispetto al primo trimestre del 2021, mentre è in calo il tasso di disoccupazione. È quanto rilevato dall’Istat nell’ultima statistica sul mercato del lavoro per il secondo trimestre dell’anno. La crescita congiunturale, si legge nel rapporto, “è legata soprattutto alla crescita dei dipendenti a termine” dell’8,3% con 226 mila unità in più, a fronte di una crescita di 80 mila lavoratori a tempo indeterminato, pari allo 0,5%, e di 33 mila indipendenti, aumentati dello 0,7%. Cresce anche il tasso di occupazione nel secondo trimestre, con un balzo al 58%, pari a un punto percentuale sui tre mesi precedenti. Sullo stesso periodo del 2020 si è riscontrata una crescita di 523 mila lavoratori, che coinvolge però soltanto i dipendenti a termine, in aumento del 23,6%.
La ripresa occupazionale osservata rispetto al secondo trimestre 2020 ha coinvolto in particolare le categorie che per prime avevano subito gli effetti della pandemia: occupati nei servizi e lavoratori a termine, con maggiori ripercussioni per giovani, donne e stranieri. Si conferma la crescita occupazionale più marcata per 15 e 34enni con un tasso di occupazione che raggiunge il 40,6%, in crescita di 2,8 punti a fronte dell’aumento per persone tra i 15 e i 64 anni di 1,7 punti. Rispetto al periodo precedente l’inizio della pandemia di Covid, nel Nord del Paese il livello di occupazione è ancora inferiore di 336 mila unità, nel Centro di 162 mila e nel al Sud di 180 mila.
Cala al 9,8%, invece, il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 74 anni, con una diminuzione di 1,7 punti sullo stesso periodo del 2020, per un totale di 2.459.000 cittadini disoccupati nel periodo. Rispetto al 2019, tuttavia, l’Italia conta 678 mila posti di lavoro in meno: in particolare sono impiegate 370 mila donne in meno, in calo del 3,7% a fronte del decremento del 2,3% per gli uomini. Gli occupati tra i 15 e i 34 anni sono 199 mila in meno sul secondo trimestre del 2019, registrando una diminuzione del 3,8%.
Rispetto al trimestre precedente, le ore lavorate per dipendente crescono del 3,4%. Anche per questo indicatore, secondo il rapporto Istat, “si osserva un incremento eccezionalmente marcato”, del 29,2% rispetto al secondo trimestre 2020, in particolare per le ore lavorate nel settore dell’agricoltura che crescono del 17,4%, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat.