Aumenta la fiducia dei consumatori nel mese di marzo. A sostenerlo è l’Istat, che ha registrato una crescita da 115,7 a 117,5, il livello più alto da gennaio 2016 (allora era 118,4). In calo, invece, la fiducia delle imprese, con l’indice che passa da 108,5 a 106,0. Il clima negativo travolge tutti i settori – manifatturiero da 110,4 a 109,1, e servizi da 109,8 a 107,2. Discorso differente per quello delle costruzioni, in cui si segnala un indice positivo (da 132,0 a 132,6, ossia il livello più alto da aprile 2008 quando era a 134,7).
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, dopo il declino dello scorso mese, per le famiglie la componente economica e quella futura salgono rispettivamente da 140,1 a 141,9 e da 119,8 a 121,1. Ugualmente avviene con la componente personale e quella corrente, che passano da 108,0 a 109,3 e da 113,0 a 115,1.
Lo sviluppo della componente economica, comunque, riflette “un miglioramento” dei giudizi sulla situazione economica dell’Italia e “un ridimensionamento” delle aspettative sulla disoccupazione. Per ciò che concerne la situazione personale, l’evoluzione positiva è dovuta al miglioramento dei giudizi sulla situazione economica familiare, così come da un aumento del numero di coloro che ritengono necessario risparmiare sia ora che in futuro.