La vita è cara, crescono le spese ma in Italia sono sempre di più le persone che non riescono ad arrivare a fine mese. Più di quattro italiani su dieci, tra quelli che hanno lasciato il mondo del lavoro, ricevono meno di mille euro di trattamento previdenziale. A lanciare l’allarme è l’Istat sulla base della rilevazione Inps. Si tratta di poco più di sette milioni di anziani, il 42,6% su un totale di 16,6 milioni. Ma a fronte di questa vasta platea che, come dicono i consumatori “fa la fame”, ci sono invece ben 210.000 ex lavoratori che possono contare su un assegno mensile di oltre 5.000 euro. Per non parlare poi dell’elite dei “pensionati d’oro”, circa 11 mila persone, lo 0,1% del totale, che ogni ventotto giorni vedono recapitarsi sul proprio conto dai 10 mila euro in su. Tra gli italiani sembra andar di moda anche l’accumulo: basti pensare che a fronte di un 63% di pensionati che ha un solo assegno, uno su quattro ne incassa due e c’è anche chi ne ha tre, quattro o più di quattro mensili.
Una situazione decisamente squilibrata che ha fatto già scattare l’appello al governo a intervenire. Ma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è stato chiaro: “le pensioni non si toccano”. Gli ha fatto eco il responsabile dell’Ispettorato Generale per la Spesa Sociale della Ragioneria Generale dello Stato, Francesco Massicci, che ha assicurato: “la sostenibilità macroeconomica del sistema pensionistico italiano è tra le migliori in Europa e i rischi sono molto contenuti”. A guardare il 2012 bisognerebbe dargli ragione. La spesa complessiva per prestazioni pensionistiche a carico dello Stato è cresciuta del 1,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 270.720 milioni di euro mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,45 punti percentuali. L’importo medio annuo delle pensioni nel 2012, secondo l’Istat, è stato pari a 11.482 euro, 253 euro in più rispetto al 2011 (+2,3%). Ma quando si va ad analizzare nel dettaglio la situazione ci si accorge che ci sono ben 2,2 milioni di pensionati, ovvero il 13,3%, sotto i 500 euro mensili. La fetta più ampia, poi, si trova tra i 500 e i 1.000 euro: si tratta di poco meno di 4,9 milioni di persone (il 29,3%). Il 52,9% dei pensionati sono donne e più della metà percepisce una pensione inferiore ai mille euro al mese a fronte di circa un terzo (32,2%) degli uomini.
“Una situazione drammatica”, hanno commentato il Codacons e la Uil pensionati. Piuttosto unanimi anche le reazioni dal mondo politico. “Pensare di vivere con meno di 1000 euro al mese è a rischio allarme sociale”, ha dichiarato il deputato democratico, Davide Zoggia, e la capogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo, ha chiesto di aprire immediatamente un piano d’azione che abolisca la riforma Fornero. Si scaglia invece contro le pensioni d’oro la presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, che promette: “il mio partito non rinuncerà alla battaglia per cancellare privilegi ingiusti e odiosi”.
Maria Lucia Panucci