Nel terzo trimestre del 2020 il prezzo delle abitazioni acquistate dalle famiglie italiane, per fini abitativi o di investimento, è diminuito del 2,5% rispetto al trimestre precedente anche se è aumentato dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Lo fa sapere l’Istat, in un rapporto pubblicato oggi, 18 dicembre, nel quale si sottolinea un trend di crescita dell’indice dovuto principalmente ai prezzi delle abitazioni nuove che accelerano la crescita, facendo slittare il dato a un +3% rispetto al +2,7% del secondo trimestre.
Diversa invece la situazione per i prezzi delle abitazioni esistenti, che crescono appena dello 0,7% su base annua, rallentando rispetto al trimestre precedente, che vantava un +3,6%.
Il contesto, dunque, è quello di una ripresa generale dei volumi di compravendita, che sono aumentati del 3,1% nel terzo trimestre del 2020 dopo il clamoroso -27,2% registrato nel secondo trimestre e imputabile alle misure stringenti anti-Covid. La situazione di pandemia, infatti, ha ridotto drasticamente la possibilità di redigere contratti notarili in merito, soprattutto nel mese di aprile, pur vedendo un lieve miglioramento durante il periodo estivo.
Diversa invece la situazione su base annua: “Nonostante il rallentamento della crescita, nel periodo luglio-settembre 2020 i prezzi delle abitazioni aumentano su base annua per il quinto trimestre consecutivo”, spiega l’Istat. “Le prime evidenze territoriali confermano il ruolo di traino esercitato sull’indice dai prezzi delle abitazioni oggetto di compravendita nel nord-ovest e nel Triveneto mentre restano stabili i prezzi al centro e sono in lieve calo al sud e nelle Isole”.
In media, dunque, nei primi tre trimestri del 2020 i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 2% rispetto agli stessi periodi del 2019, con particolare attenzione alle nuove abitazioni che hanno fatto registrare un +2,2% e a quelle già esistenti che si sono fermate a un +2%.